Descrizione
Edicola costituita da un frontone triangolare sormontato da elementi floreali e da due guglie laterali sorrette da due colonnine tortili che poggiano su una base costituita da mensole a volute floreali (due maggiori laterali e quattro minori interne). Il timpano è dentellato ed è decorato internamente con motivo floreale mentre l’arco archiacuto dell’edicola è caratterizzato da una serie di archetti a tutto sesto che richiamano quelli sotto le mensole, anche se questi ultimi presentano ulteriori archetti trilobati. L’interno dell’edicola è costituito da una nicchia che presenta lo spicchio della volta rimarcato da costoloni e stellato su fondo blu a cui segue, lungo le pareti laterali, una fascia di motivi floreali e una parte con elementi decorativi geometrici. L’edicola contiene la statua di Sant’Antonino arcivescovo di Firenze di Antonio Bortone e alla base troviamo mezza figura d’angelo in bassorilievo simbolo dei sacramenti del Battesimo e della Cresima, scolpita da Giovanni Magi.
Notizie storico critiche
L’articolazione delle edicole dei quattro pilastri della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore è il risultato di alcune modifiche che si sono succedute sulla base dei disegni di Emilio De Fabris nei due concorsi (uno bandito l’11 maggio 1863 e l’altro il 27 novembre 1865) e delle relative modifiche apportate dall’architetto su consiglio delle commissioni giudicatrici. Nel progetto del secondo concorso, i pilastri erano stati progettati smussati e le edicole non presentavano pinnacoli laterali, erano più profonde e non sporgenti verso l’esterno, quindi risultavano prive di mensole sottostanti (oggi invece presenti). La commissione aveva proposto delle modifiche a tale disegno, tra le quali, la progettazione di pilastri più snelli e rettangolari, la decorazione di questi più simile ai fianchi laterali e la diminuzione della profondità dei tabernacoli, facendo sporgere le statue su mensoloni. Nel progetto del terzo concorso, il De Fabris aveva diminuito i pilastri in larghezza, ma li aveva mantenuti smussati negli angoli e il rapporto fra la navata centrale e le altre era di 9 a 5 (“modulo proporzionale di ogni altra parte decorativa compresa dagli spazi predetti”). Le edicole presentavano pinnacoli laterali e archetti trilobati. La commissione fu discorde nel giudizio di questo disegno, in realtà poco diverso da quello del precedente concorso. La Deputazione Promotrice, prima della pubblicazione del verbale, con una lettera del 5 aprile 1867 comunicò ufficialmente al De Fabris l’esito del concorso, ma soltanto nella primavera del 1868, ricuciti i dissidi interni, fu confermato il giudizio della commissione e affidato all’architetto l’incarico di produrre il proprio progetto “sopra proporzioni più larghe per le quali si consentisse di dargli ogni maggiore sviluppo nelle parti anche secondarie e accessorie”. Nel maggio del 1870 risulta terminato il nuovo disegno con le modifiche proposte dai commissari, che prevedeva una diversa forma dei pilastroni, senza smussature e spostati in corrispondenza di quelli interni (così da far diventare la navata centrale più ampia delle laterali, quest’ultima variazione fu scelta autonomamente dal De Fabris) e un maggiore dettaglio nella decorazione delle edicole con timpani con archetti a sesto acuto. Le statue al loro interno simboleggiano l’omaggio di Firenze a Dio e alla Vergine. L’incarico ufficiale per la loro esecuzione venne dato nel 1882 e furono consegnate nel febbraio 1883.