Descrizione
Serie di dodici nicchie costituita da un frontone triangolare sormontato da elementi floreali e sorrette da due colonnine tortili che poggiano su due basi costituite da mensole a volute floreali. Il timpano è dentellato ed è decorato internamente con motivo floreale mentre l’arco archiacuto della nicchia è caratterizzato da una serie di archetti a tutto sesto che richiamano quelli sotto le mensole, anche se questi ultimi presentano ulteriori archetti trilobati. La parte interna della nicchia presenta lo spicchio della volta rimarcato da costoloni e stellato su fondo blu a cui segue, lungo le pareti laterali, una fascia liscia e una parte con elementi decorativi geometrici. Nella parte superiore e inferiore delle nicchie troviamo due cornici che percorrono per intero la facciata: quella superiore costituita da decorazioni con quadrati caratterizzati da rosette quadrilobi, mentre quella inferiore da una fascia continua con motivi floreali. Le nicchie contengono delle statue, partendo da sinistra sono San Matteo di A. Passaglia, San Bartolomeo di C. Fantacchiotti, San Filippo di L. Cartei, San Giacomo Maggiore di P. Costa, Sant’Andrea di R. Pagliaccetti, San Pietro di E. Gallori, San Giovanni di C. Zocchi, San Tommaso di G. Paganucci, San Giacomo Minore di A. Bortone, San Simone di R. Carnielo, Giuda di U. Lucchesi, San Mattia di E. Ximenes.
Notizie storico critiche
Il nuovo disegno tricuspidale del vincitore “annunciato” del terzo concorso per la facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore (Emilio De Fabris), bandito il 27 novembre 1865, fu sottoposto a numerose revisioni in ottemperanza a quanto richiesto dal giurì nel concorso del 1863 e sulla base dei consigli dello stesso presidente Selvatico. Risulta infatti revisionata la fascia mediana: vi troviamo non più una serie “giottesca”di busti degli apostoli a bassorilievo (definite dai giurati come “inquiete mezze figure”) bensì dodici nicchie a edicola (a gruppi di tre ripartite nelle navate) con figure a tutto tondo che si propagano ai lati del baldacchino con la Vergine Madre col Bambino di Tino Sarrocchi, la quale, dal culmine del portale maggiore, ha assunto più congrua evidenza. Nel progetto originario del De Fabris del 1866-67, la fascia era costituita inizialmente da una loggia aperta nella navata centrale e solo decorativa sulle laterali, per accordarla gradualmente ai fianchi, e non era previsto l’inserimento di decorazioni scultoree. La Deputazione Promotrice suggerì di dare forma “più ricca e snella alla galleria lungo le tre navate”. Nonostante il progetto del De Fabris fosse stato scelto fin dal marzo del 1867, fu solo il 27 giugno 1868 che si decise di notificare l’avvenuta scelta e fu dato al De Fabris l’incarico di eseguire il progetto riproducendolo in grandi proporzioni e di studiarne i dettagli. Alla loggetta si sostituisce così una galleria di dodici nicchie con statue degli Apostoli ai lati della Madonna; elemento che si trovava già nel prospetto di vari architetti (Falcini, Treves, Maiorfi) e che rientra nella tradizione benché sia meno strettamente legato all’architettura fiorentina rispetto a quelli solitamente prescelti dal De Fabris.