Descrizione
Camminamento aggettante sorretto da un triplo ordine di mensole, con balaustra scandita da pannelli quadrangolari con trafori a esagono lobato. Un marcapiano scandisce lo spazio tra la balaustra e gli archetti trilobati, sullo sfondo dei quali è presente una formella intarsiata.
Notizie storico critiche
Originariamente il ballatoio esterno della cattedrale di Santa Maria del Fiore era limitato alla sola zona absidale. La chiusura delle volte delle tribune avvenne rispettivamente, da nord a sud in senso orario, nel 1407, nel 1414 e nel 1421. Il ballatoio attorno alle tribune fu realizzato in contemporanea con la struttura muraria che si stava erigendo, testimonianza di ciò sono i documenti del 1404 dove è espressamente ricordata la struttura che avrebbe dovuto essere eretta “dagli sproni in su”, e in quelli del 1406 e del 1408, dove si fa riferimento alla fornitura dei marmi per i beccatelli e le cornici della tribuna nord. La costruzione dei ballatoio quindi avvenne pressoché negli stessi anni. Soltanto in un secondo momento venne esteso alle tribune morte del Brunelleschi e lungo i fianchi dell’edificio. Il dipinto di Domenico di Michelino, conservato all’interno della Cattedrale, ritrae infatti la fabbrica nel 1465 ancora sprovvista di ballatoio sotto le tribune morte e lungo il corpo longitudinale. Ma la famosa miniatura del “Didimo” newyorkese, eseguita da Monte di Giovanni del Flora alla fine degli anni ottanta, documenta una struttura marmorea continua che dalle tribune si estende fin sotto le tribune morte del Brunelleschi. Un ulteriore conferma è reperibile in un altro codice datato 1488 e miniato dal fratello di Monte, Gherardo. Si tratta della edizione a stampa delle opere di Omero della Biblioteca Nazionale di Napoli (ms. SQXXIII.K.22), contenente il celebre “Ritratto di giovane” attribuito al Ghirlandaio. Nel bordo del frontespizio, alla carta 244, si apre un medaglione con lo stesso giovane seduto sotto un albero mentre legge e sullo sfondo della scena una veduta di Firenze con la Cattedrale e il Campanile. Anche in questo caso la tribuna morta visibile presenta all’esterno una struttura marmorea aggettante. Tali precisazioni iconografiche permettono di datare il ballatoio esterno lungo le tribune morte tra il 1465 e il 1488. Per quanto riguarda la struttura lungo i fianchi, di recente è stata confermata la proposta, avanzata da alcuni studiosi, di collocare la messa in opera alla fine del sedicesimo secolo (cfr. Saalman). La lettura accurata dei soggetti delle lastre intarsiate ha evidenziato la presenza di numerose insegne granducali (stemmi medicei e imprese di Cosimo I) e dunque posto per la sua costruzione un termine cronologico dal quale è impossibile prescindere. La struttura marmorea aggettante lungo il perimetro esterno del duomo è comunque omogenea in tutte le sue parti e non è percepibile la scansione cronologica diversa della realizzazione che invece è confermata da diverse testimonianze quattrocentesche. Sebbene tale ballatoio apparentemente riveli analogie con l’articolazione architettonica del coronamento del Campanile, la struttura della Cattedrale rivela un ritmo più piano, più vicino a quello della trabeazione dell’interno, analogo anche all’andamento del coronamento della Loggia dei Priori.