Descrizione
Antifonario per il Comune dei santi e l'Ufficio per i defunti
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nell’angolo sup. del marg. est. a c. 1r "L 2 N 2"data: 1330 ca. (con aggiunta del XVII sec.) provenienza: Santa Maria del Fioremembr. (cc. 1-182), aggiunta post. cart. (cc. 183-212)mm 463 x 320 (c. 86r)fascicoli legatiguardie: cartacee modernecc. I, II + 212 + I’, II’ (almeno 7 carte risultano mancanti)numerazione antica in cifre arabe a penna e inchiostro nero nell’angolo sup. est. e al centro del margine sup. (cc. 1r-203r e 1r-173r, saltuarie a causa dei danni riportati in seguito all’alluvione e alle rifilature); moderna a matita in cifre arabe nel margine est. o nel margine inf. (cc. 1r-212r) e altra moderna in cifre arabe nel margine sup. est. (204r-212r)fascicoli: 1(2), 2(4), 3-4(2), 5(4), 6(2), 7-13(8), 14(2), 15(12), 16(3), 17(11), 18(6), 19(2), 20(6), 21(10), 22(3), 23-24(6), 25(3), 26(4), 27(5), 28(3), 29-30(2), 31(5), 32(2), 33(9), 34(2), 35(6), 36(4), 37(10), 38-39(8); con richiami ormai quasi del tutto assenti al centro del margine inf. soprattutto a causa delle perdite nei margini inferiori (presenti nei fascicoli 3, 6, 7, 10; il fascicolo 21, come probabilmente molti altri, non coincide più con l’originale e il richiamo è a c. 123v)specchio di scrittura: mm 6 [391] 66 x 47 [239] 34 (c. 86r)rr. 36/ll. 6 + 6 tetragrammi (c. 86r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-182r) molto rovinata a causa dell’alluvione; nella maggior parte delle carte il testo è quasi del tutto evanito; all’interno dei fascicoli si alterna una seconda mano successiva (anche le iniziali filigranate sono diverse) ma non sempre ben distinguibile a causa dello stato di conservazione (indicativamente cc. 1r-2v, 64r-76v, 93r-93v, 146v-151v, 179r-182r); da c. 183r è presente una scrittura più moderna poiché i fascicoli cartacei sono aggiunti. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 510 x 345 x 100; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con fornimenti originali in bronzo cantonali polilobati e borchia centrale polilobata in entrambi i piatti; due bindelle e tenoni, 6 nervi sul dorso e puntali.
Decorazione
Miniatura di pennello:1 iniziale istoriata5 iniziali figurate15 iniziali decorate
Miniatura di penna:6 iniziali filigranate medie 345 iniziali filigranate piccole 84 iniziali filigranate di epoca successiva56 iniziali rubricate medie
Le iniziali figurate e l'iniziale istoriata sono caratterizzate dal campo, per la maggior parte dei casi, azzurro o in foglia d’oro, corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda, spesso decorata con bottoncini dorati e animali fantastici.
c. 3r, E(cce ego) iniziale figurata (mm 180 x 160) con i Santi Apostoli. Corpo della lettera decorato con foglie lanceolate e campo delimitato da una cornice policroma. Sul fondo sono rappresentati gli apostoli tra i quali è identificabile Pietro, al centro, con le chiavi e il libro in mano; ai suoi lati altri due santi con libro, probabilmente evangelisti.
c. 20r, I(ste sanctus) iniziale figurata (mm 187 x 66; mm 300 x 97 con i fregi) con un Martire. Corpo della lettera interamente decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una lunga coda; il campo azzurro è delimitato da una cornice policroma. Sul fondo, la figura di un martire affianca l'asta dell'iniziale; il giovane indossa un'elegante veste azzurra coperta da un manto rosso, tiene in una mano la foglia di palma, simbolo del martirio, e nell'altra un bastone. Il santo, dai lineamenti delicati, è forse identificabile con Miniato (come proposto in una annotazione nell'Inventario del 1958). La miniatura è una delle poche ben conservate e grazie ad essa è possibile apprezzare le qualità artistiche del Maestro Daddesco.
c. 34v, A(bsterget) iniziale figurata (mm 123 x 112; mm 160 x 145 con i fregi) con Martiri. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una coda; sul fondo sono le figure di alcuni martiri: quello in primo piano tiene la foglia di palma, simbolo del martirio, in mano.
c. 54r, E(uge serve) iniziale figurata (mm 124 x 112) con un Santo Vescovo con piviale, mitria, pastorale e libro in mano.
c. 78r, V(eni sponsa) iniziale figurata (mm 125 x 114; mm 145 x 142 con i fregi) con una Martire. Corpo della lettera azzurro e verde, decorato con foglie lanceolate rosa; sul fondo azzurro è la figura a mezzobusto di una santa martire vestita di rosso e con la foglia di palma in mano, entrambi simboli del martirio.
c. 96v, I(n dedicatione templi) iniziale istoriata (mm 190 x 70; mm 210 x 105 con i fregi) con Salomone che prega per ottenere la saggezza. Corpo della lettera di colore biffo chiaro, decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una coda. Sul fondo è la figura genuflessa di Salomone che prega per ottenere la saggezza di fronte ad un altare sopra il quale è acceso un fuoco sacro; sul frontone del baldacchino marmoreo sono rappresentate otto corone e sull’altare è la scritta “re Salomon”. La scena si riferisce al sacrificio offerto sull'altare a Gabaon (1 Re 3, 4-15).
Le iniziali decorate fogliate (es. B(eatus) di mm 122 x 62 a c. 128r) sono di misure variabili, interamente realizzate a tempera con campo quadrangolare, corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una breve coda e fondo anch’esso con foglie; i colori utilizzati sono per la maggior parte arancione, azzurro, rosa, verde, giallo e nero (cc. 1r, 13r, 16v, 29v, 46r, 49r, 88r, 92r, 106v, 110r, 124v, 127r, 134v, 168r); a c. 113v doveva esserci una iniziale decorata ma è stata asportata e reintegrata con una filigranata di epoca successiva.Le iniziali filigranate medie (es. A(consolve) di mm 60 x 50 a c. 170r) hanno il corpo rifesso azzurro e rosso o il corpo rubricato con decorazione geometrica a risparmio, fondo e campo alternati con entrambi i colori con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; le iniziali rubricate medie, che presentano anche decorazioni filigranate, sono di epoca successiva e alcune presentano misure inferiori.Le iniziali filigranate piccole (es. ç(achee) di mm 55 x 40 a c. 108r) hanno il corpo azzurro o rosso, il fondo e il campo di colore opposto a quello del corpo con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune sono state realizzate in epoca successiva. Lettere grosse in inchiostro nero con interventi in rosso.
Descrizione interna
Antifonario per il Comune dei santi:
Commune sanctorum. In festo apostolorum (c. 1r): Trabent enim vos (Comune dei santi; festa degli apostoli)In nativitate evangeliste omnia officia. In nativitate unius martyris (c. 18r): Iste sanctus (natività di un evangelista; natività di un martire)In natalicio plurimorum martirum (c. 32v): Istorum est enim (natività di molti martiri)Invitatorium tempore Paschalis (c. 72v): Regem confessorum (invitatorio)In festo alicuius sancte virginis non martiris [...]. In festo alicuius sancte non virginis nec martiris (c. 91r): Laudemus deum nostrum (santa vergine non martire; santa non vergine né martire)In dedicatione ecclesie ad vesperam antiphona (c. 94v): Sanctificavit dominus (consacrazione della chiesa)
Ufficio per i defunti:
Incipit officium defunctorum ad vesperam (c. 110r): Placebo domino (Officio dei defunti)Invitatorium (c. 112r): Regem cui omnia (invitatorio)In fine dicitur: Requiem eternamIn crastino omnium sanctorum: Dirige domineResponsorium (c. 122r): Libera me domine (responsorio)Sequens responsorium [...] in crastino omnium sanctorum (c. 123r): Libera me domine (tutti i santi)In festivitate omnium sanctorum a Pascha usque ad Penthecosten [...] (c. 127r): Lux perpetua lucebit (tutti i santi)In nativitate unius martiris dicuntur psalmos: Beatus (natività di un martire). In nativitate plurimorum martirum dicuntur psalmos (c. 128r): Beatus qui (natività di molti martiri)In nativitate unius martiris dicuntur psalmos. In nativitate plurimorum martirum dicuntur psalmos (c. 130v): Lux perpetua (natività di un martire; natività di molti martiri)In nativitate unius martiris dicuntur psalmos. In nativitate plurimorum martirum dicuntur psalmos (c. 133r): Ego sum (natività di un martire; natività di molti martiri)
Pro commemoratione sancti Joseph antiphona (c. 142r): Ecce fidelis (in memoria di san Giuseppe di Nazareth)Canti per i santi Pietro e Paolo (cc. 143r-144v), Santa Croce (cc. 144v-145r)In festo sancti Thome de Villanova episcopi et confessoris (c. 146r): Dispersit (san Tommaso da Villanova frate agostiniano, arcivescovo di Valenza)In festo sancti Johannis (c. 147v): In ferventis olei (san Giovanni evangelista apostolo)In [...] sancte Agnetis (c. 149r): Stans a dextris (sant'Agnese di Roma vergine martire)Canti (c. 149v): Maris stellaIn festo sancti Caietani (c. 151r): Querite primum (san Gaetano di Thiene)In inventione sancti Stephani prothomartyris (c. 151v): Lapides (ritrovamento di santo Stefano diacono e protomartire)Feria Va in Parasceve (c. 152r): Mandatum novum (giovedì di vigilia)In dedicatione ecclesie ad vesperas hymnus et ad mattutinum (c. 156v): Celestis urbs (consacrazione della chiesa)In natalicio apostolorum inter Pascham et Penthecosten ad vesperas hymnus (c. 157v): Tristes erant (natività degli apostoli)In natalicio apostolorum ad vesperas (c. 158v): Exultet orbis (natività degli apostoli)In natalicio unius martiris ad vesperas hymnus (c. 159r): Deus tuorum militum (natività di un martire)In natalicio plurimorum martirum inter Pascham et Penthecosten ad vesperas hymnus (c. 159v): Rex gloriose (natività di molti martiri)In natalicio virginum ad vesperas et ad laudes hymnus (c. 163r) (natività di una vergine)In festo alicuius sancte nec virginis nec martiris ad vesperas hymnus (c. 163v): Novis (santa non vergine né martire)In festo sancti Miniatis martiris ad vesperas hymnus (c. 164r): Is[...] (san Miniato di Firenze protomartire)Requiem eternam (c. 168r)In inventione sancti Stephani prothomartyris (c. 179r): Stephanus autem plenus (ritrovamento di santo Stefano diacono e protomartire)In festo sancti Zenobii episcopi Florentini et in eius Translatione hymnus (c. 180r): O flos colende (san Zanobi vescovo di Firenze; traslazione di san Zanobi vescovo di Firenze)
Antiphonarium feriale (da c. 183r aggiunta post.): Benedictus dominus (Antifonario feriale)Officio Conceptio[nis] Beate Marie Virginis (c. 190r): Conceptio gloriose (Immacolata concezione)Commemoratio sancti Ioseph (c. 200r): Exurges Ioseph (in memoria di san Giuseppe di Nazareth)Infra octavam Purificationis (c. 203r): LegemDe san[cto] Zenobio (c. 204r): Hic est (san Zanobi vescovo di Firenze)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 18) il codice è datato al XIV secolo (con precedente datazione al XVI secolo ma presumibilmente per errore) ed è attribuito, con nota aggiunta posteriormente, al Maestro Daddesco come proposto dal Boskovits (1984, pp. 47, 239); per confronto anche il codice M. 2 n. 1 è riconducibile allo stesso autore. Alcune carte risultano mancanti rispetto a quanto descritto nell'Inventario AOSMF, V. 3. 61 (f. 968v).Il codice fa parte dei quattro manoscritti, che in origine dovevano essere un gruppo di 23 codici tra graduali e antifonari, citati come "Antiphanare" nell'Inventario delle cose che s'apartenghono alla sagrestia di sancta Reparata del 1418 e nell'Inventario del 1663; in quello più antico è citato come "I° antiphanare di chomune di sancti il quale si chiama plurimoro" (AOSMF, I, 3. 10, c. 23r, n. 75; AOSMF, V. 3. 39, pp. 29-30, n. 29). Tre di questi manoscritti più antichi sono probabilmente posteriori agli anni trenta del Trecento poiché contengono riferimenti al culto di san Zanobi che ricevette un particolare impulso in seguito all'esumazione del corpo nel 1331 (Tacconi 1997, pp. 70-72) e sono comunque posteriori al 1310, poiché seguono la Liturgia Romana che fu adottata a Firenze dopo la riforma del 1310 voluta dal vescovo Antonio d'Orso (Tacconi 1997, pp. 70-72; 2005, p. 139). Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale L.2 n. 2, possiamo constatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate ma che risultava già mancante di 7 carte (allora numerate 50-53, 60-62) nel 1663, che era inventariato come L2, che era chiamato il "Comuncino" ma non presentava ancora attribuzioni nel 1862. Fortunatamente le miniature del corale L.2 n. 2 hanno subìto danni minori in seguito all'alluvione ed è ancora possibile darne una lettura storico-artistica. Per il Santo martire nell'iniziale a c. 20r è stata proposta l'identificazione con Miniato (con nota aggiunta nell'Inventario del 1958) mentre la figura di Vescovo a c. 54r è identificabile con san Zanobi in base al confronto con l’iniziale S a c. 367r del Messale Edili 107 (BML), riferita alla festa di san Zanobi e con un ritratto del vescovo uguale a quello nell’iniziale di questo codice, entrambe miniate dal Maestro Daddesco. L'iconografia e lo stile sono particolarmente simili al graduale M. 2 n. 1; complessivamente, questi due codici rappresentano lo stile fiorentino della miniatura della prima metà del Trecento e le iniziali tendono ad illustrare, conseguentemente alla scelta dei testi, i santi più importanti per la comunità fiorentina.Le aggiunte al testo sono da riferirsi probabilmente agli anni Sessanta o Settanta del XVII secolo, periodo durante il quale l'Opera del Duomo corresse diversi canti, e al XIX secolo per quanto riguarda gli ultimi fascicoli cartacei (Tacconi 1997).
Relazione iconografico religiosa
c. 3r, apostoli
c. 20r, martire
c. 34v, martiri
c. 54r, vescovo
c. 78r, martire
c. 96v, Salomone prega per ottenere la saggezza; Salomone offre sacrifici sull'altare a Gabaon (1 Re 3, 4-15)