Descrizione
Salterio dalla prima domenica dopo l'ottava dell'Epifania alla prima domenica di Settuagesima e dalle kalende di ottobre all'Avvento
Descrizione codicologica
segnature: moderna a matita nel margine inf. est. a c. Ir "N.2 N° 3", stessa segnatura a c. 1rdata: 1439-1447provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 493 x 340 (c. 17r)fascicoli legatiguardie: I-III, II'-IV' cartacee moderne; IV, I' membranaceecc. IV + 214 + IV’numerazione antica a penna sottile e inchiostro nero in cifre arabe al centro del margine est. (cc. 1r-214r); è presente anche una numerazione moderna a matita vicina a quella di riferimento nelle carte dove questa non è più leggibile e, in alcune carte, un’altra numerazione antica nella stessa posizione delle precedenti.fascicoli: 1 (8), 2-25 (8), 26 (6), 27 (5), 28 (2); con richiami poco leggibili al centro del margine inf. (mancanti nei fascicoli 20-21, 24 a causa della perdita del margine inf. e nei fascicoli 23, 25-28)specchio di scrittura: mm 30 [377] 86 x 30 [18/118/24/115/18] 17 (c. 17r)rr. 36/ll. 18 (presenza anche dei tetragrammi) (c. 17r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-214v) molto rovinata a causa dell’alluvione; probabilmente in alcune carte è presente una seconda mano, forse successiva, ma non è rilevabile con certezza a causa dello stato di conservazione (es. cc. 157r-157v, 169r-169v); mano successiva alle cc. 202r-212v. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 550 x 390 x 115; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con due bindelle e tenoni, cartellino sul piatto posteriore con segnatura "N", 5 nervi sul dorso e puntali.
Decorazione
Miniatura di pennello:2 iniziali figurate21 iniziali decorate
Miniatura di penna:210 iniziali filigranate medie 3306 iniziali filigranate piccole113 iniziali rubricate
Le iniziali figurate hanno il campo in foglia d’oro e il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda, spesso decorata con bottoncini dorati.
c. 3v, B(eatus vir) iniziale figurata (mm 302 x 243; mm 500 x 325 con i fregi) con Dio Padre benedicente David. Corpo della lettera color avorio decorato con foglie lanceolate azzurre, verdi e arancioni che vanno a formare un lungo fregio che si espande sui quattro margini e al cui interno sono presenti uccelli fantastici ormai quasi del tutto evaniti. Il fondo è diviso in due occhielli: entro quello superiore è la figura di Dio Padre benedicente David che è nell’occhiello inferiore; Dio Padre è circondato da raggi dorati, tiene il libro aperto ed è rappresentato in un leggero scorcio dall’alto verso il basso; David è assiso su di un prato fiorito ed è intento a suonare la cetra con lo sguardo rivolto verso l’alto.
c. 156v, D(ixit dominus) iniziale figurata (mm 131 x 132; mm 498 x 340 con i fregi) con Dio Padre benedicente. Corpo della lettera verde decorato con foglie lanceolate azzurre, arancioni e avorio che vanno a formare il fregio che si estende sui quattro margini. Sul fondo è la figura di Dio Padre benedicente assiso entro la mandorla e con il globo in mano; come nella miniatura a c. 3v indossa una sorta di cappello frigio.
Le iniziali decorate fogliate (es. C(onfitebor) di mm 53 x 60; mm 480 x 150 con i fregi a c. 175r) presentano misure variabili e sono interamente realizzate a tempera con campo quadrangolare in foglia d’oro, corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda e fondo anch’esso con foglie; i colori utilizzati sono, per la maggior parte, arancione, azzurro, rosa, verde e giallo.Le iniziali filigranate medie (es. L(audate) di mm 59 x 50 a c. 29r) hanno il corpo fesso azzurro o rosso, il fondo e il campo di colore alternato con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; quelle alle cc. 202r-212r sono di misura più grande e di mano successiva.Le numerose iniziali filigranate piccole (es. S(ic psalmu) di mm 25 x 28 a c. 44r) hanno il corpo azzurro o rosso, il fondo e il campo di colore opposto a quello del corpo con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate.
Descrizione interna
Invitatoria subscripta dicuntur signata singulis diebus dominicis usque ad LXXam et a kalendis octobris usque ad Adventum. Primum invitatorium (c. 1r) (Invitatorio da ottobre all'Avvento)Incipit psalterium ordinatum dominica prima post octavam Epiphanye (c. 1v) (Salterio dalla prima domenica dopo l'ottava dell'Epifania)Sequetur ynnus ab octava Epiphanye usque ad primam dominicam LXXe et a kalende octubris usque ad Adventum (c. 2r) (inno dall'ottava dell'Epifania alla prima domenica di Settuagesima e da ottobre all'Avvento)In primo nocturno de Adventu (c. 3r)Ab octava Resurrectionis usque ad Ascensionem (c. 26v) (dall'ottava di Resurrezione all'Ascensione)In ferialibus diebus (c. 42v)Notandum que prescriptus ordo completorii [...] per totum annum in dominicis diebus et festivis (c. 201v)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 21) il manoscritto è datato al XVI secolo ma non ne è citato l’autore delle miniature. L’esecuzione del codice, che in ogni sua parte fu concepito insieme al Codice O n. 4, è invece particolarmente documentata ed è stato possibile identificare tutti gli artisti coinvolti nei vari ruoli per la sua realizzazione: Zanobi Strozzi miniatore delle due iniziali figurate, Filippo di Matteo Torelli per le iniziali fogliate, Giovanni d’Antonio Varnucci calligrafo, Giovanni di Michele Purello scriba, Piero d’Antonio cartolaio, Angelo di Nicola orefice, Michele di Giovanni rilegatore. Le iniziali decorate, così come lo stile e l’iconografia delle due iniziali figurate, sono simili al Salterio O n. 4 in quanto eseguite dagli stessi autori. Nella realizzazione del codice fu coinvolto anche il capo-canonico della Cattedrale il quale, in data 8 febbraio 1447, ricevette un pagamento per aver corretto i due salteri N.2 n. 3 e O n. 4 (Tacconi 2005, pp. 26-34). Questi due codici rappresentano la prima testimonianza della campagna di rinnovamento dell'apparato liturgico, che iniziò nel 1439, per Santa Maria del Fiore con un nuovo ciclo di libri corali che dovevano essere di particolare bellezza e splendore. Entrambi sono identici nei contenuti e nell’illustrazione poiché dovevano stare sui due leggii per i chierici del coro (come descritto nell'Inventario del 1645, AOSMF, VIII. 5. 1, p. 75): si presume, quindi, che fossero utilizzati insieme e che i salmi fossero cantati da due cori alternati (Tacconi 1999, pp. 198-199). Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove ne è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che ne segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Salterio N.2 n. 3, possiamo constatare che risulta mancante di una iniziale decorata rispetto al 1663, che era inventariato come N2 e che, nel 1862, non presentava alcuna attribuzione circa l'autore.
Relazione iconografico religiosa
c. 3v, Dio Padre benedicente David
c. 156v, Dio Padre benedicente