Descrizione
Antifonario per il Proprio dei Santi dalla vigilia di sant'Andrea apostolo alla festa della Purificazione della Vergine
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nell’angolo inf. est. a c. Ir "N. 6"; moderna a matita al centro del margine est. a c. 1r "N n° 6"data: 1508-1526provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 710 x 525 (c. 49r)fascicoli legatiguardie: I, I' cartacee moderne; II membranaceacc. II + 183 + I’numerazione antica a inchiostro nero in cifre romane al centro del margine est. fascicoli: 1-22 (8), 23 (7); senza richiamispecchio di scrittura: mm 80 [477] 153 x 84 [10/290/9] 132 (c. 49r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 49r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-180v); presenza di una seconda mano (cc. 181r-182r) e probabile terza mano successiva (cc. 182v-183v). Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 767 x 565 x 150; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con due bindelle con fibbie e tenoni; su entrambi i piatti: fornimenti cantonali e centrali in metallo polilobati con decorazioni geometriche e gigli stilizzati; cartellino sul piatto posteriore con contenuti del codice “Antiphonarium in vigilia sancti Andreae apostoli usque ad Purificationem. a.6 s.3”, 8 nervi sul dorso e puntali.
Decorazione
Miniatura di pennello:2 iniziali istoriate5 iniziali figurate3 iniziali decorate
Miniatura di penna:160 iniziali filigranate medie17 iniziali filigranate piccole
Le iniziali istoriate e le iniziali figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro e hanno il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda decorata con bottoncini dorati.
c. 1r, U(nus ex duobus) iniziale figurata (mm 136 x 140; mm 660 x 495 con i fregi; mm 100 e mm 60 il diametro dei clipei) con i Santi Andrea e Pietro apostoli. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un lungo fregio, che si estende su tre margini, formato da foglie, fiori; nel margine inferiore, sono due melograni e due cornucopie dalle quali escono frutti e gigli. Nel margine inferiore sono rappresentati anche tre clipei con il Monogramma dell’Opera del Duomo e, in quello centrale, l’Agnello mistico con il vessillo della resurrezione. Sul fondo della lettera sono le figure a mezzobusto degli apostoli Andrea, con la croce e la rete da pesca, e Pietro, con le chiavi; di esse rimane poco più del disegno a causa delle numerose cadute del colore.
c. 4v, D(um peranbularet) iniziale istoriata (mm 308 x 273; mm 675 x 465 con i fregi) con la Vocazione di Pietro e Andrea. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri dorati, gioielli con pietre incastonate e perle; intorno alla lettera e sui margini superiore ed esterno si sviluppa il lungo fregio delimitato da una cornice verde; tra i fogliami si intrecciano fiori, cornucopie e mascheroni e, nel margine inferiore, il fregio termina con lo Stemma del popolo di Firenze: d’argento alla croce di rosso entro un clipeo sovrastante la testa di un serafino. Le parti dei margini prive di decorazione sono campite con un colore violaceo. Sul fondo della lettera è Cristo sulla riva del mare di Galilea (il lago di Tiberiade) che accoglie Pietro; sullo sfondo, a sinistra, si intravedono tre persone e Andrea sulla destra (Gv. 1, 40-42); lo sfondo è quasi del tutto perduto ma doveva ritrarre una veduta di Firenze da San Miniato (Garzelli 1985, p. 282).
c. 39v, L(ucia virgo) iniziale figurata (mm 255 x 240; mm 640 x 285 con i fregi) con Santa Lucia. Corpo della lettera azzurro decorato con cirri, nastri, un gioiello con un rubino e perle; dall’asta fuoriescono i fiori e le foglie lanceolate che vanno a formare il fregio il quale, nella parte inferiore, è formato da un tralcio di vite con uva rossa e due rose. Sul fondo è la figura di santa Lucia seduta su un trono marmoreo con sfingi ai lati e coperto da un lungo tappeto azzurro. La santa indossa una veste rossa lumeggiata in oro con eleganti decorazioni alle maniche; in una mano tiene dei gigli, nell’altra un vassoio con i suoi occhi e un pugnale è inflitto nel suo collo. Oltre la balaustra sullo sfondo si apre un paesaggio campestre con una chiesa e alcune case, probabilmente una veduta di Santa Croce da San Miniato (Garzelli 1985, p. 282).
c. 58v, D(i[...]stuni sacratissime virginis) iniziale figurata (mm 253 x 240; mm 670 x 475 con i fregi) con Sant’Agnese. Corpo della lettera azzurro decorato con cirri, nastri e due piccoli clipei al cui interno sono i volti di due Martiri; una cornice con fondo in oro delimita i fregi nei margini superiore (che è molto rovinato) ed esterno, con tralci di fiori e foglie rappresentati in modo realistico; vi sono inoltre lamponi, baccelli, una vespa e una farfalla. Sul fondo è la figura, molto rovinata, della santa: rimane soltanto il mantello rosso sulla veste azzurra e si intravedono un giglio e un libro tenuti in mano, ai suoi piedi è una rosa; lo sfondo è completamente perduto ma doveva esserci la veduta di un nucleo abitativo rurale con un convento tipici del contado fiorentino (Garzelli 1985, pp. 282, 321).
c. 94r, Q(ui operatus est) iniziale figurata (mm 260 x 230; mm 680 x 295 con i fregi) con San Pietro in cattedra. Corpo della lettera rosa decorato con cirri, nastri e due gioielli con perle; nel margine superiore è una sorta di urna, affiancata da sfingi, al cui centro è un clipeo con il volto di Cristo benedicente; il campo dorato delimita anche il fregio nel margine interno in un susseguirsi di rami di fico, fiori e foglie che terminano in basso con la testa di un cherubino sormontata da un clipeo d’argento al giglio rosso, Stemma della città di Firenze. Sul fondo è la figura di san Pietro assiso su un trono marmoreo, con una mano benedicente e nell’altra le chiavi e la croce; alla sua destra è san Paolo con la spada mentre dall’alto discende la colomba dello Spirito Santo.
c. 124v, O (admirabile) iniziale istoriata (mm 153 x 158; mm 625 x 255 con i fregi) con la Presentazione di Gesù al Tempio. Corpo della lettera rosa decorato con cirri e due gioielli con un rubino circondato di perle; da esso parte un fregio su fondo oro formato da fiori e foglie che termina in alto con un clipeo dorato entro il quale è una croce argentata; nel margine inferiore sono due cornucopie e una testa di serafino. Sul fondo della lettera sono la Vergine con in braccio il Bambino e Giuseppe che tiene in mano il cestino con le colombe da offrire in sacrificio al tempio; sullo sfondo è l’altare con il sacerdote Simeone che indossa il cappello frigio (Lc. 2, 22-39).
c. 135r, A(dorna talamum) iniziale figurata (mm 255 x 230; mm 660 x 250 con i fregi) con una Santa martire. Corpo della lettera rosa, decorato con cirri e nastri, dal quale escono i racemi che vanno a formare un fregio di fiori e foglie. Sul fondo è la figura di una santa martire assisa in trono che indossa un mantello rosso e tiene la foglia di palma in mano, entrambi simboli del martirio; la miniatura è molto rovinata e la figura è quasi del tutto evanita.
Le iniziali decorate fogliate (es. S(alve crux) di mm 127 x 123; mm 340 x 150 con i fregi a c. 28v) sono realizzate a tempera, hanno il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda e il fondo presenta anch’esso foglie; in questo esempio, l'iniziale S ha la sola Croce che si erge sul monte Calvario; i colori utilizzati sono per la maggior parte azzurro, rosa, verde, giallo e nero (cc. 118r, 161v). Le iniziali filigranate (es. D(extram) di mm 115 x 110 a c. 56v) hanno il corpo rubricato o fesso azzurro o rosso con decorazioni floreali, il fondo e il campo hanno il colore alternato e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune presentano fregi o decorazioni diamantate; 5 iniziali successive alle cc. 182v-183v. Alcune delle iniziali filigranate presentano figure sul fondo:
c. 8v, D con Giglio in inchiostro rosso entro romboc. 26r, V con Croce in inchiostro rossoc. 31v, Q con Giglio entro clipeoc. 47v, L con gli Occhi di santa Lucia entro un vassoioc. 48r, P con Giglio entro clipeoc. 91r, Q con Giglio entro clipeoc. 107r, O con racemi e Mascherone in inchiostro rossoc. 111r, S(ancte Paule) con figura a mezzobusto di San Paolo con la spada, ispirato dalla colomba rappresentata sul corpo della lettera e, sullo sfondo, lo scorcio di una via con palazzi rinascimentalic. 179r, V(eni sponsa) con una Santa (santa). Corpo della lettera rosso decorato con racemi a risparmio; sul fondo è la testa di una santa in preghiera con una corona gemmata che discende sulla sua testa.
Le iniziali filigranate di modulo più piccolo (cc. 168v-175r) hanno il corpo rubricato rosso o azzurro, il fondo e il campo presentano decorazioni stilizzate di colore opposto e code con fregi e fiori sempre a inchiostro; 3 filigranate piccole sono successive.Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Antiphonarium fe[...] in sancti Andree apostoli. Ad vesperam antiphona (cc. Iv-1r): Unus ex duobus (sant'Andrea apostolo)In I nocturno. Antiphona (c. 2r-2v): Vidit dominus (notturno)In II nocturno. Antiphona (c. 11r): Dignum sibi (notturno)In III nocturno. Antiphona (c. 20v): Non me permittas (notturno)Ad laudem. Antiphona (c. 28v): Salve crux (lode)In sancte Lucie virginis (cc. 35v-36r): In tua p[...]tia (santa Lucia di Siracusa vergine martire)In primo nocturno. Antiphona (c. 37v): O quam pulchra (notturno)Per ordinem de virginibus. Ad laudem et per horam. Antiphona (cc. 46v-47r): O [...]ta Lucia (lode)In sancti Thome apostoli (c. 52v): Quia vidisti (san Tommaso apostolo)In festo sancte Agnetis virginis (c. 53r): Beata Agnes (sant'Agnese di Roma vergine martire)In primo nocturno. Antiphona (c. 56r): Discede a me (notturno)In secundo nocturno. Antiphona (c. 66v): Induit me dominus (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 74v): Cuius pulcritudinem (notturno)In conversione sancti Pauli apostoli. Antiphona (c. 88r): Vade anani[...] (conversione di san Paolo)Sciendum qui quecumque festum celebratur de sancto Petro sit commemorationem de sancto Paulo. Antiphona de sancto Petro (c. 89v): Tu es pastor (san Pietro apostolo, primo vescovo di Roma; in memoria di san Paolo apostolo)In primo nocturno. Antiphona (c. 91r): Qui operatus est (notturno)In secundo nocturno. Antiphona (c. 100r): Tu es vas (notturno)Ad laudem et per horam diei. Antiphona (cc. 117v-118r): Ego [...] (lode)De sancto Petro. Antiphona (cc. 122v-123r): Tu es pastor [...] Sancte Paule (san Pietro apostolo, primo vescovo di Roma)In sancte Agnetis secundo omnia dicuntur sicut in festo. Excepto qui in utriusque vesperis. Antiphona (cc. 123v): Stans (sant'Agnese di Roma vergine martire)In Purificatione beate Marie virginis ad vesperam. Antiphona (c. 124v): O admirabile (purificazione della Vergine; presentazione di Gesù al Tempio; Candelora)In primo nocturno. Antiphona (c. 133r): Benedicta tu (notturno)In II nocturno. Antiphona (c. 142r-142v): Specie tua (notturno)In III nocturno. Antiphona (c. 152r): Gaude Maria (notturno)Ad laudem. Antiphona (c. 161v): Simeon iustus (lode)Psalmus de sancta Maria (c. 166v): Hodie beata (salmo)In sancti Pauli apostoli (c. 171v): Egregie doctor (san Paolo apostolo)Pro uno martire. Antiphona (c. 175v): Iste sanctus (un martire)[Pro] Pluribus martiribus (c. 176v): Istorum est enim regnum (molti martiri)Pro confessore pontifice (c. 177v): Sacerdos et pontifex (confessore pontefice)
Aggiunte post.In festo despons[...] Beate Marie virginis (c. 182v post.): Specie tua (Maria Vergine)In festo conversionis sancti Pauli apostoli (c. 183r post.): In omnem terram (conversione di san Paolo)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 20-21) il manoscritto è datato al XVI secolo e le miniature sono attribuite a Monte di Giovanni (Milanesi 1850, p. 202, D’Ancona 1914, pp. 689-690, n. 1420).Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana. Nel 1331, infatti, il Comune di Firenze assegnò la gestione dell'Opera di Santa Maria del Fiore all'Arte della Lana e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario N n. 6, possiamo constatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, che era inventariato come N e che l'attribuzione a Monte di Giovanni già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi; Carlo Pini, autore di quest'ultimo Inventario, aggiunge alla breve descrizione che questo "è il più bello fra i codici miniati da Monte". Nella miniatura a c. 4v con la Vocazione di Pietro e Andrea il miniatore, che descrive nei dettagli il passo biblico, introduce come sfondo una veduta della città di Firenze all'inizio del XVI secolo. La scelta, secondo la Tacconi (2005, p. 249), di rappresentare Firenze entro uno spazio sacro andrebbe interpretata come una convinzione, da parte dei fiorentini, di essere, come gli apostoli, il popolo 'scelto' per le proprie virtù e per portare avanti la 'missione' biblica.Particolarmente ricca, in questo codice, è la decorazione marginale con racemi, tabelle con iscrizioni, teste di cherubini e mascheroni che si ispirano alle forme decorative utilizzate sia in pittura che in scultura nel primo quarto del XVI secolo e che trovano una specifica corrispondenza nella pittura di Filippino Lippi alla cui maniera è spesso accostato lo stesso Monte (Garzelli 1985, p. 321).
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, sant'Andrea apostolo; san Pietro apostolo, primo vescovo di Roma; Agnus Dei; stemma; monogramma
c. 4v, vocazione di Pietro e Andrea (Gv. 1, 40-42)
c. 39v, santa Lucia di Siracusa vergine martire
c. 58v, sant’Agnese di Roma vergine martire
c. 94r, san Pietro in cattedra; san Pietro come primo vescovo di Roma
c. 124v, presentazione di Gesù al Tempio; purificazione di Maria; offerta delle colombe (Lc. 2, 22-39)
c. 135r, santa martire