Descrizione
Graduale con le Messe per il Proprio del tempo dall'Ascensione all'ottava domenica dopo la Pentecoste
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nell’angolo inferiore esterno a c. Ar "F 2, 12"; moderna a matita nell’angolo inferiore esterno a c. 1r "F.2 n. 12"data: 1519 ca.Provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 695 x 520 (c. 69r)fascicoli legatiguardie: I, II' cartacee moderne; II, I' membranacee antiche: c. II numerata A da mano moderna a matita nell'angolo inferiore esterno, c. I' numerata 137cc. II + 136 + II'numerazione in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno (cc. 1r-135v); numerazione in cifre romane nere solo alle cc. 136r-137r; in alcune carte è presente una numerazione moderna a matita sottostante quella antica nei casi in cui quest'ultima non sia ben leggibile (es. c. 65r).fascicoli: 1(9), 2-16 (8), 17 (9); il primo fascicolo include c. II, l'ultimo fascicolo include c. I'.specchio di scrittura: mm 95 [460] 140 x 85 [10/270/10] 145 (c. 69r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 69r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. A, 1r-135v); aggiunta di testi alle cc. 135v-136v, c. 137 priva di testo; annotazione marginale di carattere liturgico a c. 5r. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 550 x 115; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con cantonali polilobati in ottone fermati da borchie, fornimento centrale polilobato fermato da una borchia, tutti con decorazioni concentriche fitomorfe stilizzate e giglio a incisione; due bindelle con tenoni; sul verso, cartellino membranaceo con i contenuti del codice parzialmente leggibili "Gradualis ab Ascensione usque [...] post penthecosten; puntali, 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:3 iniziali istoriate15 iniziali figurate
Miniatura di penna:163 iniziali filigranate
Le iniziali figurate e istoriate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro e dal corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati; in particolare nelle istoriate, il fregio è delimitato da una cornice in foglia d'oro e si estende su più margini.
c. 1r, V(iri Galilee) iniziale istoriata (mm 225 x 232; mm 660 x 405 con i fregi; mm 107 e 55 diametro dei clipei) con l'Ascensione di Cristo. Corpo della lettera rosa decorato con cirri dorati e foglie lanceolate rosa, verdi e azzurre e decorato con un gioiello di perle. Sul fondo è la scena dell'ascensione di Cristo circondato da una mandorla di luce gialla; la figura, coperta dal solo mantello bianco, è rappresentata con gesto benedicente e in atto di consegnare le chiavi a san Pietro. In basso sono le teste degli apostoli e della Vergine, coperta con il mantello azzurro. I margini superiore e interno hanno, come l’iniziale, il fondo in foglia d’oro e sono decorati con racemi e fiori azzurri e rosa e, in basso, da un mascherone e dallo Stemma del Comune di Firenze, d'argento al giglio rosso. Nel margine superiore è una mezzaluna circondata da una cornice dorata con un clipeo rosso al cui interno sono due Angeli che sorreggono la Veronica; in quello inferiore sono tre clipei il cui colore di fondo, probabilmente azzurro, è andato completamente perduto; i due laterali recano il Monogramma dell’Opera, quello centrale il simbolo con l’Agnus Dei con il vessillo della resurrezione. La miniatura presenta gravi ed estese cadute di colore: nell'Inventario del 1958 si legge che Cristo è circondato da cherubini che ora non sono più visibili e, nell'Inventario del 1663, che in alto era una testa di Dio Padre già al tempo molto rovinata.
c. 8r, E(xaudi) iniziale figurata (mm 133 x 136; mm 410 x 225 con i fregi) con Putto alato. Corpo della lettera rosa con decorazioni dorate e foglie lanceolate azzurre, verdi e rosa che vanno a formare una coda con fiori. Sul fondo è la figura di un putto alato che si arrampica su una pergola di vite dalla quale raccoglie l'uva.
c. 28r, S(piritus domini) iniziale istoriata (mm 257 x 247; mm 630 x 380 con i fregi) con la Pentecoste. Corpo della lettera rosa decorato con cirri dorati e con foglie lanceolate verdi e azzurre. La scena sul fondo è ambientata all'interno di una chiesa, con l'abside sullo sfondo e la Vergine seduta al centro mentre volge lo sguardo in alto verso la colomba dello Spirito Santo; intorno sono seduti i dodici apostoli con le fiammelle sopra le teste. Alcuni personaggi hanno i volti dei membri della famiglia Medici, committente dell'opera, tra i quali spicca, a destra, il ritratto di profilo di Lorenzo il Magnifico (Garzelli 1985, p. 316). I margini superiore e interno hanno il campo in foglia d'oro e sono decorati con racemi, fiori, gioielli, da due mascheroni in alto e da una candelabra e un cherubino all'interno. Nel margine superiore è un clipeo con l'Agnello mistico, simbolo dell'Opera; in quello inferiore è un clipeo con il Redentore.
c. 34v, C(ibavit eos) iniziale figurata (mm 123 x 112; mm 410 x 140 con i fregi) con Calice con l'ostia. Corpo della lettera verde decorato con foglie lanceolate rosa, verdi e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo, sopra un altare, è l'immagine del calice dorato sormontato dall'ostia.
c. 39r, A(ccipite) iniziale figurata (mm 124 x 122; mm 43 x 140 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura di un profeta con un ramo, forse di ulivo, in mano.
c. 43v, D(eus) iniziale figurata (mm 116 x 115; mm 465 x 135 con i fregi) con Giovane profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda con fiori e boccioli. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un giovane profeta rappresentato di tre quarti e con una mano che indica verso l'alto. Nell'Inventario del 1958 è descritto come santo ma non risultano tracce dell'aureola; nell'Inventario del 1663, invece, è più correttamente indicato come profeta.
c. 48r, R(epleatur) iniziale figurata (mm 128 x 114; mm 380 x 155 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda con i fiorellini. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un profeta con il cartiglio srotolato.
c. 53v, C(haritas) iniziale figurata (mm 120 x 115; mm 320 x 145 con i fregi) con Giovane profeta. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate rosa e verdi che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un giovane profeta che, con gesto repentino, indica verso l'alto.
c. 63v, B(enedicta) iniziale figurata (mm 244 x 212; mm 590 x 350 con i fregi) con la Trinità. Corpo della lettera azzurro decorato con un gioiello perlato e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare una lunga coda con fregi e fiori. Sul fondo è rappresentata la Trinità con Dio Padre che indossa un ampio mantello azzurro e apre le braccia per sorreggere la croce con Cristo sopra il quale è la colomba dello Spirito Santo; le figure sono circondate da serafini.
c. 70r, D(omino) iniziale figurata (mm 118 x 118; mm 410 x 135 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda con i fiorellini. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un profeta rappresentato di profilo. La figura è quasi completamente perduta ma è identificabile attrverso gli Inventari: in quello del 1663 è descritta come profeta, in quello del 1958 come santo.
c. 77r, C(ibavit) iniziale istoriata (mm 250 x 228; mm 630 x 275 con i fregi) con il Corpus Domini. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri dorati, gioielli con gemme e perle incastonate, foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare una coda con fregi e fiori. Sul fondo è la rappresentazione del Corpus Domini con la bella figura di Cristo che, coronato di spine e sormontato dalla colomba dello Spirito Santo, si erge sopra un altare tenendo la croce e volgendo la testa verso due giovani uomini oranti; sulla destra sono la Vergine e un'altra figura maschile; dalle stimmate sgorga il sangue che va a riempire il calice dorato. Sullo sfondo, oltre una balaustra, si apre un idilliaco paesaggio campestre con la città di Firenze in lontananza.
c. 85v, F(actus) iniziale figurata (mm 125 x 115; mm 405 x 160 con i fregi) con Giovane profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la testa, molto deteriorata, di un giovane profeta con lunghi capelli; probabilmente a causa di questa caratteristica nell'Inventario del 1663 è interpretato come donna, mentre in quello del 1958 è dato come santo.
c. 91v, R(espice) iniziale figurata (mm 128 x 110; mm 365 x 165 con i fregi) con Giovane profeta. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate rosa, verdi e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un giovane profeta; poiché l'immagine è quasi completamente perduta, si è fatto riferimento a quanto riportato nell'Inventario del 1663, mentre in quello del 1958 è indicato come santo.
c. 99r, D(ominus) iniziale figurata (mm 125 x 118; mm 305 x 205 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare la coda con fiorellini rosa. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un anziano profeta oltre il quale doveva esserci un paesaggio con la città di Firenze (così descritto nell'Inventario del 1958 e in Garzelli 1985, p. 282 poiché lo sfondo è quasi completamente perduto).
c. 105v, E(xaudi) iniziale figurata (mm 127 x 122; mm 390 x 155 con i fregi) con un Paesaggio con chiesa. Corpo della lettera rosa decorato con cirri e foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo doveva esservi un paesaggio con una chiesa (così è descritto negli Inventari del 1663 e del 1958) che è ormai quasi completamente perduto.
c. 113r, D(ominus) iniziale figurata (mm 124 x 124; mm 365 x 215 con i fregi) con David. Corpo della lettera rosa decorato con cirri dorati e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è una figura a mezzobusto quasi completamente perduta: nell'Inventario del 1958 è genericamente descritta come "Re" mentre in quello del 1663 è specificato che si tratta di David.
c. 121r, O(mnes) iniziale figurata (mm 125 x 118; mm 330 x 200 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un profeta con folta barba nera, visibilmente ritoccata, che tiene in mano una penna o un'asta.
c. 127v, S(uscepimus) iniziale figurata (mm 120 x 120; mm 360 x 200 con i fregi) con Profeta. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un anziano profeta davanti a uno sfondo paesaggistico (quasi completamente perduto).
Le iniziali filigranate (es. V(erba) di mm 110 x 98 al f. 74v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo ed hanno decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno brevi code e clipei acquerellati, altre decorazioni diamantate realizzate a tempera o croci stilizzate. Le 3 iniziali alle cc. 135v-136v sono di una mano più tarda; 9 iniziali hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 24r, K con il Giglio rosso della Città di Firenze entro un clipeoc. 64v, D con il Giglio rosso entro un clipeoc. 74v, V con il Giglio rosso entro un clipeoc. 90r, D con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 96r, D con la Croce del popolo in inchiostro rosso entro un clipeoc. 106v, D con il Giglio rosso entro un clipeoc. 108r, D con il Giglio rosso entro un clipeoc. 121v, Q con il Giglio rosso entro un clipeoc. 124r, O con la Croce del popolo in inchiostro rosso entro un clipeo
Lettere grosse in inchiostro nero in molti casi con ricche decorazioni a racemi e fiori acquerellati in giallo.
Descrizione interna
Incipit a c. 1r: Viri GalileiDominica infra octavam ascensionis (cc. 7v-8r): Exaudi domine (domenica tra l'ottava dell'Ascensione)Die venerabili post octavam ascensionis [...] (c. 14r-14v): Cantate (ottava dell'Ascensione)serie di indicazioni sullo svolgimento del rituale (cc. 23v-24r): Kyrie leison (kyriale)In die sancto pentecostes. Introitus (cc. 27v-28r): Spiritus domini (Pentecoste)Feria secunda. Introitus (c. 34v): Cibavit eos (lunedì)Feria tertia. Introitus (c. 39r): Accipite iucunditatem (martedì)Feria IIII quatuor temporum. Introitus (c. 43v): Deus dum (mercoledì delle quattro Tempora - Tempora di Pentecoste)Feria quinta officium misse et orationes [...]. Feria VI. Introitus (c. 48r): Repleatur os meum (giovedì; venerdì)Sabbato. Introitus (c. 53r-53v): Charitas dei (sabato)In [festo] sanctissime Trinitatis. Introitus (c. 63r-63v): Benedicta sit (la Trinità)Dominica I post pentecosten. Introitus (c. 70r): Domine in tua misericordia (prima domenica dopo la Pentecoste)Feria V de Corpore Christi. Introitus (c. 77r): Cibavit eos (giovedì del Corpus Christi)Dominica II post pentecosten. Introitus (c. 85v): Factus est (seconda domenica dopo la Pentecoste)Dominica III post pentecosten. Introitus (c. 91v): Respice in me (terza domenica dopo la Pentecoste)Dominica IIII. Introitus (cc. 98v-99r): Dominus illuminatio mea (quarta domenica dopo la Pentecoste)Dominica V post pentecosten. Introitus (c. 105v): Exaudi domine (quinta domenica dopo la Pentecoste)Dominica VI post pentecosten. Introitus (cc. 112v-113r): Dominus fortitudo (sesta domenica dopo la Pentecoste)Dominica VII post pentecosten. Introitus (cc. 120v-121r): Omnes gentes (settima domenica dopo la Pentecoste)Dominica VIII post pentecosten. Introitus (c. 127r-127v): Suscepimus deus (ottava domenica dopo la Pentecoste)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 11-12) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Monte di Giovanni con riferimento al Milanesi (1850, p. 208) e al D’Ancona (1914, pp. 687-688, n. 1417). Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). Il Graduale è datato dalla Tacconi (2005, p. 178) al 1519 circa con riferimento ai documenti del Poggi (1814). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana. Nel 1331, infatti, il Comune di Firenze assegnò la gestione dell'Opera di Santa Maria del Fiore all'Arte della Lana e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale F.2 n. 12, possiamo constatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, che era inventariato come F2 e che l'attribuzione a Monte di Giovanni già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi. Dal punto di vista iconografico ci sono alcune discordanze tra i soggetti individuati nell'Inventario del 1663, che descrive quasi tutte le figure entro le iniziali come profeti, e quello più recente del 1958 che invece identifica come santi: purtroppo lo stato di conservazione non permette di approfondire la lettura ma la quasi certa assenza delle aureole nelle figure, i loro atteggiamenti da dotti e qualche frammento di cartiglio sopravvissuto all'alluvione sono tutti elementi che caratterizzano i profeti.Tra le novità introdotte da Monte di Giovanni, nelle miniature eseguite a partire dal 1514, è l'immissione di personaggi storici o contemporanei all'interno delle scene sacre (Garzelli 1985, p. 316) come spettatori o come 'prestatori' del proprio volto ai santi rappresentati: così nella Pentecoste a c. 28r Lorenzo il Magnifico diventa uno degli apostoli che assistono alla visione. Questa scelta è in linea con il programma di celebrazione del ritorno dei Medici a Firenze nel 1512 (Tacconi 2005, pp. 190-191) ed è da intendersi anche come omaggio alla stirpe che ha generato il papa Leone X, figlio di Lorenzo; nella stessa scena, a destra, è ritratto molto probabilmente anche Giuliano de' Medici i cui lineamenti del volto sono ancora più accentuati dal miniatore (Garzelli 1985, p. 316). La presenza di Lorenzo sarebbe anche un riferimento all'interesse che il Magnifico rivolse alle attività della Cattedrale e alla sua partecipazione in numerosi progetti artistici (Tacconi 2005, p. 192). La descrizione fisionomica coinvolge anche uomini comuni come l'anziano calvo che diventa il Profeta a c. 99r o il chierico che assiste alla discesa dello Spirito Santo (c. 28r).
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, ascensione di Cristo; Veronica; Agnus Dei (Mt. 28; Mc. 16; Lc. 24; Gv. 20-21; At. 1, 3-11)
c. 8r, putto
c. 28r, Pentecoste; lo Spirito Santo discende sugli apostoli; Cristo Redentore; Agnus Dei (Mt. 28; Mc. 16; Lc. 24; Gv. 20-21; At. 1, 3-11)
c. 34v, calice con l'ostia; Eucaristia
c. 39r, profeta
c. 43v, profeta
c. 48r, profeta
c. 53v, profeta
c. 63v, Trinità
c. 70r, profeta
c. 77r, Corpus Domini; Eucaristia
c. 85v, profeta
c. 91v, profeta
c. 99r, profeta
c. 105v, paesaggio
c. 113r, David
c. 121r, profeta
c. 127v, profeta