Descrizione
Graduale, preceduto dalla Tabula, con le messe per san Zanobi e santa Reparata, il Comune dei santi, dei confessori pontefici e non pontefici, il Comune delle vergini, dei martiri, la dedicazione della chiesa e l'officio per i defunti
Caratteristiche codicologiche
segnature: cartellino sulla controcoperta "GRADUALE - CODICE R n. 13"; moderna a matita nell’angolo inferiore esterno a c. Ir "R n. 13"data: 1515-1526 (1515 termine post quem) Provenienza: Santa Maria del Fioremembr. e cart.mm 676 x 495 (c. 6v)fascicoli legatiguardie: I, I' cartacee moderne; II-IV membranacee antiche con numerazione moderna I-III a matita in cifre romane al centro del margine esternocc. IV + 164 + I'numerazione antica in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno (cc. 1r-147r), numerazione moderna a matita in cifre arabe al centro del margine esterno (cc. 147.1r-147.10r cart.), numerazione in cifre romane nere (cc. 148r-154r); è presente un'ulteriore numerazione moderna a matita sottostante quella antica nelle carte dove quest'ultima non è più visibile.fascicoli: 1-12 (8), 13-14 (7), 15 (4), 16 (6), 17-19 (8), 20 (3), 21 (4), 22 (6), 23 (7); le carte di guardia sono fogli sciolti, i fascicoli 21 e 22 sono cartacei.specchio di scrittura: mm 51 [483] 142 x 97 [326] 72 (c. 6v)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 6v)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. Ir-IIv, 1r-119r) ma in alcune carte l'inchiostro sembrerebbe ripassato (es. cc. 32v-33r); presenza di altre mani, probabilmente successive, alle cc. 120r-128r, cc. 128v-147r, 148v-154v e nei fogli cartacei (cc. 147.1r-147.10v); annotazione marginale di carattere liturgico a c. 51v. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 730 x 530 x 130; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con angoliere polilobate in ottone e rosone centrale polilobato, i fornimenti posteriori hanno decorazioni concentriche fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni, puntali, 7 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:1 iniziale istoriata17 iniziali figurate 2 pagine decorate
Miniatura di penna:1 iniziale filigranata grande in tecnica mista203 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.
c. 1r, S(tatuit ei) iniziale figurata (mm 300 x 250; mm 650 x 480 con i fregi; mm 125 x 195 il riquadro nel margine inferiore) con San Zanobi in cattedra. Corpo della lettera azzurro delimitato da una cornice in foglia d'oro come il campo della lettera. Sul fondo è la figura di san Zanobi seduto in cattedra con gesto benedicente; egli indossa un ampio mantello color porpora, fermato da una spilla con il giglio rosso, e in mano tiene il pastorale. Ai suoi lati sono due santi difficilmente identificabili a causa del cattivo stato di conservazione della pagina; dall'Inventario (1958, pp. 24-25) sappiamo che dovrebbero essere santo Stefano e san Lorenzo "in tonacelle rosse ricamate" e due angeli sullo sfondo, mentre la Tacconi (2005, p. 178) li identifica con i santi Eugenio e Crescenzio, diaconi di Zanobi. Sopra il trono è un baldacchino con ampia tenda verde che si apre appoggiandosi sul corpo della lettera. I margini sui tre lati sono delimitati da una cornice in foglia d'oro e decorati con racemi, festoni, busti, gioielli e teste di serafini: nell'angolo superiore esterno è lo Stemma dell'Opera del Duomo, lungo il margine esterno è lo Stemma mediceo sormontato dal triregno papale e dalle chiavi, sotto è una cartella sulla quale doveva essere scritto "Leonem" (Inventario 1958, p. 24) in riferimento a papa Leone X Medici, nel margine inferiore sono lo Stemma del Comune di Firenze, d'argento al giglio rosso, lo Stemma del Popolo, d'argento alla croce rossa e un riquadro con la scena di San Zanobi che resuscita un fanciullo in mezzo alla folla. La miniatura è molto rovinata con gravi ed estese cadute di colore.
c. 3v, G(audeamus) iniziale figurata (mm 160 x 187 l'iniziale; mm 190 x 187 il riquadro figurato; mm 635 x 420 con i fregi) con Santa Reparata. Corpo della lettera in foglia d'oro con decorazioni geometriche azzurre e gioielli perlati; sul fondo sono due clipei con lo Stemma del Comune di Firenze e con lo Stemma dell'Opera del Duomo. Sopra la lettera è un riquadro con la figura di santa Reparata seduta che indossa un ampio mantello rosso. L'immagine è difficilmente leggibile a causa del pessimo stato di conservazione ma dall'Inventario (1958, p. 24) sappiamo che teneva nella mano sinistra la città di Firenze mentre un angelo la incoronava (ora è appena visibile l'oro della corona sulla sinistra). Il fregio, nei margini esterno e inferiore, è composto da racemi con fiori e da clipei gialli; sotto l'iniziale è la testa di un serafino.
c. 9v, S(tatuit) iniziale figurata (mm 127 x 122; mm 360 x 150) con Santo Vescovo. Corpo della lettera verde(?) decorato con foglie lanceolate rosa e azzurre(?). Sul fondo è la figura a mezzobusto di un santo vescovo. La miniatura è in cattivo stato di conservazione.
c. 11r, S(acerdotes) iniziale figurata (mm 132 x 120; mm 330 x 195 con i fregi) con Santo. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un santo.
c. 12r, S(acerdotes) iniziale figurata (mm 132 x 127; mm 420 x 160 con i fregi) con Santo orante. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un santo orante.
c. 13r, I(ustus) iniziale figurata (mm 175 x 115; mm 360 x 220 con i fregi) con Santo. Corpo della lettera formato da foglie lanceolate rosa che si aprono al centro formando un clipeo all'interno del quale è la figura a mezzobusto di un santo che indica in alto. Dalle estremità della lettera escono foglie che si sviluppano in un fregio.
c. 43r, O(s iusti) iniziale figurata (mm 255 x 220; mm 505 x 415 con i fregi) con San Giovanni Gualberto e santi. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un lungo fregio di racemi e fiori; sull'iniziale sono due clipei con lo Stemma del Comune di Firenze, sotto è la testa di un cherubino. Sul fondo è la figura di san Giovanni Gualberto seduto su un seggio coperto da un drappo rosso che scende dal baldacchino, in una mano tiene una croce astile, nell'altra un bastone. Dietro il santo, oltre una balaustra, sono quattro figure di santi tra i quali sono identificabili Antonio abate, con il bastone, e Domenico con la stella sopra la testa.
c. 49r, D(ilexisti) iniziale figurata (mm 315 x 220; mm 415 x 235 con i fregi) con Santa Lucia. Corpo della lettera azzurro e oro decorato con clipei e sormontato da un vaso dal quale escono gigli e altri fiori rosa e azzurri che vanno a formare un breve fregio; sotto l'iniziale è un angelo che regge un grande gioiello con gemme e perle e, più in basso, è la testina di un cherubino. Sul fondo della lettera è la figura di santa Lucia seduta che indossa una veste verde e un ampio mantello rosso lumeggiato in oro; in una mano tiene un vassoio dorato sul quale sono posti i suoi occhi e nell'altra la foglia di palma, simbolo del martirio. Dietro la santa, oltre una balaustra lignea, si sporgono le figure di due vergini.
c. 50v, L(oquebar) iniziale figurata (mm 133 x 133; mm 255 x 165 con i fregi) con Santo. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate rosa, verdi e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un santo che tiene un libro in mano.
c. 52r, M(e expectaverunt) iniziale figurata (mm 126 x 122; mm 435 x 160 con i fregi) con una Santa. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo, sovrapposta all'asta centrale della lettera, è la figura a mezzobusto di una santa che, nell'Inventario del 1663, è identificata come Maria Maddalena: del vasetto per gli unguenti, suo attributo, rimangono forse alcune lievi tracce.
c. 53v, V(ultum) iniziale figurata (mm 130 x 130; mm 425 x 160 con i fregi) con Giovane santo. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate verdi, rosa e azzurre che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura di profilo di un giovane santo.
c. 55r, C(ognovi) iniziale figurata (mm 132 x 123; mm 300 x 150 con i fregi) con Giovane santo. Corpo della lettera verde e rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un giovane santo con lunghi capelli bruni e ricci.
c. 88r, T(erribilis est) iniziale istoriata (mm 145 x 148; mm 395 x 205) con Leone X in visita al Duomo di Firenze. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate azzurre, verdi e rosa che formano la coda. La scena sul fondo è entro un riquadro che si sovrappone all'asta centrale della lettera e rappresenta Leone X celebrante entro il Duomo di Firenze; il papa Medici, con il triregno, un ricco piviale con bordure dorate e una lente in mano, è seguito da un cardinale e da altri personaggi, probabilmente ritratti dal vero (Inventario 1958, p. 25), che osservano la scena. Sullo sfondo sono l'altare, il coro e il presbiterio come dovevano apparire prima dei rifacimenti ma non sono arricchiti con gli apparati, descritti dalle Cronache del tempo, che dovevano abbellire il Duomo in occasione della visita del papa il 30 novembre 1515: in quell'occasione, infatti, venne esposto l'altare argenteo di San Giovanni e venne costruito un grande palco di legno.
c. 95r, B(eatus vir) iniziale figurata (mm 132 x 122; mm 190 x 210) con Re David. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie verdi e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di David coronato che suona la cetra.
c. 97r, A(udi) iniziale figurata (mm 140 x 97; mm 150 x 195 con i fregi) con Santa vergine. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate azzurre, verdi e rosa che vanno a formare una breve coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di una santa vergine con una lanterna in mano.
c. 99v, I(n medio) iniziale figurata (mm 147 x 112; mm 280 x 150 con i fregi) con Santo Vescovo. Corpo della lettera formato da foglie lanceolate rosa che si aprono al centro formando una mezzaluna all'interno della quale è la figura a mezzobusto di un santo vescovo. Dalle estremità della lettera escono foglie e racemi che si sviluppano in un fregio.
c. 104r, R(equiem) iniziale figurata (mm 135 x 120; mm 285 x 275 con i fregi) con Scheletro. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare una coda con fiorellini. Sul fondo è la figura della Morte come scheletro.
c. 117r, D(esiderium) iniziale figurata (mm 132 x 137; mm 420 x 250 con i fregi) con Giovane martire. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri gialli e foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare una lunga coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto di un giovane martire con lunghi capelli e il mantello rosso; in una mano tiene la foglia di palma, simbolo del martirio, nell'altra un libro chiuso; in alto è una corona che scende dal cielo.
Le decorazioni delle due carte di guardia non comprendono alcuna iniziale ma hanno l'una la funzione di presentare la committenza e proprietà del manoscritto, l'altra di introdurre e incorniciare la rubrica con i contenuti liturgici del codice.
c. Ir, Stemma dell'Opera del Duomo entro un clipeo (mm 110) al centro del margine inferiore con l’agnello nimbato con il vessillo della resurrezione e il Monogramma dell’Opera in foglia d'oro.
c. IIIv, Cornice verde a piena pagina (mm 580 x 423) con un gioiello al centro del margine inferiore con iscrizione "GRADUALE MISSE/ ZENOBII ET S. REPA/RATE ET COMUNE/ MARTIRUM PONTI/FICUM CONFESSO/RUM VIRGINUM/ DEDICATIONIS EC[CLESIE]/ DEFUNTORUM Q[...]M".
L'iniziale filigranata grande in tecnica mista S(acerdotes; mm 193 x 177 a c. 7v) ha il corpo in foglia d'oro e decorazioni filigranate ad inchiostro rosso, in basso è un clipeo con il Monogramma dell'Opera.Le iniziali filigranate (es. L(ocus) di mm 110 x 105 al f. 89v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno brevi code e clipei acquerellati. Le iniziali alle cc. 120r-146v, 148v-154r sono di una seconda mano, probabilmente più tarda, altra mano successiva nei fogli cartacei (cc. 147.1r-147.10v); 12 iniziali hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 2v, O con Stemma della famiglia Girolami, alla quale apparteneva san Zanobi, a due bande incrociate di nero su campo argentato sormontato da mitria e stolac. 87r, P con il Giglio della Città di Firenze rosso entro un clipeoc. 92v, D con il Giglio rosso entro un clipeoc. 94r, D con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 108v, E con due Teschi; D con Teschio entro clipeic. 113r, R con due Teschi entro clipeic. 118r, Q con il Giglio rosso entro un clipeoc. 147.3r, D con la Croce del Popolo in inchiostro rosso entro un riquadroc. 147.6r, D con il Giglio rosso entro un clipeoc. 147.8r, V con il Monogramma dell'Opera entro un clipeoc. 148v, C con la Croce del Popolo in inchiostro rosso entro un clipeo
Lettere grosse in inchiostro nero, in molti casi con ricche decorazioni a racemi e fiori acquerellati in giallo.
Descrizione interna
cc. Ir-IIv: Tabula pro festivitatibus sanctorum (Tabula)c. IIIv: Graduale misse Zenobii et sancte Reparate et Comune martirum pontificum confessorum virginum dedicationis ecclesie defunctorum q[...]m (Graduale per le messe di san Zanobi e santa Reparata e Comune di martiri, pontefici, confessori, vergini, consacrazione della chiesa e defunti)Incipit a c. 1r: Statuit ei dominusIn sancte [...]. Introitus (c. 3v): Gaudeamus omnesIn [die] natali unius confessoris pontificis. Introitus (c. 7v): Sacerdotes tui domine (natività di un confessore pontefice)In [die] natali virginis. Introitus (c. 49r): Dilexisti iustitiam (natività di una vergine)In dedicatione ecclesie. Introitus (c. 88r): Terribilis est locus (consacrazione della chiesa)In at[...] virginis. Tractus (c. 97r): Audi filia (una vergine)In [die] doctoris (c. 99v): In medio ecclesie (un dottore)In agenda mortuorum (cc. 103v-104r): Requiem eternam dona eis (declamazione dei Morti)In [die] natali unius martiris. Tractus (c. 117r): Desiderium anime eius (natività di un martire)Tabula de [...] (c. 119v) (Tabula)In dedicatione ecclesie. Tractus (c. 131r): Qui confidunt (consacrazione della chiesa)In festo sancti Ignatii martiris. Introitus (c. 133r-133v): Mihi autem (sant'Ignazio (Theophoros), martire vescovo di Antiochia)In festo sancti Francisci confessoris. Introitus (c. 137r): Mihi autem (san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa (?)In festo sancti Ignatii soc[...] Jesu confessor[...]. Introitus (c. 140r): In nomine Iesu (sant'Ignazio (Theophoros), martire vescovo di Antiochia (?)In festo sancti Ioseph. Antiphona (c. 143r): Ioseph fili David (san Giuseppe di Nazareth)In festo sancti Bonifacii episcopi martiris. Ad missam introitus (c. 147.1r): Exultabo in Ierusalem (san Bonifacio martire, 'Apostolo della Germania', arcivescovo di Magonza)Tempore paschali (c. 147.6v-147.7r): Alleluia. Letamini in Ierusalem (tempo pasquale)In festo sancti Philippi Nerii. Missa propr[...] (c. 148r-148v): Charitas dei (san Filippo Neri, fondatore della Congregazione degli Oratoriani)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 24-25) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Monte di Giovanni con riferimento al Milanesi (1850, p. 204) e al D’Ancona (1914, pp. 690-691, n. 1421).Le iniziali filigranate appartengono probabilmente a tre mani diverse che seguono le stesse suddivisioni delle carte del testo (la prima parte comprende le cc. I-119r ed è quella originaria).
In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana. Nel 1331, infatti, il Comune di Firenze assegnò la gestione dell'Opera di Santa Maria del Fiore all'Arte della Lana e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. L'origine è ulteriormente sottolineata dalla presenza, nelle miniature, di san Zanobi e santa Reparata ai quali la città è particolarmente legata.Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale R n. 13, possiamo constatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, ma nel 1663 era privo del fascicolo cartaceo, che era inventariato come R e che l'attribuzione a Monte di Giovanni già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi. Il Graduale fu molto probabilmente commissionato dopo l'elezione a papa di Giovanni de' Medici, divenuto Leone X nel 1513 (Tacconi 1999, pp. 175, 178) e ritratto nella miniatura a c. 88r; non solo il papa mediceo, ma tutta la famiglia, al ritorno dall'esilio nel 1512, ebbe la sua glorificazione nelle carte di questo codice.Nell'Inventario dei libri di coro del 1862 è citata la miniatura a c. 88r, con Leone X celebrante, per la veduta dell'interno del Duomo di Firenze e ne è riconosciuta l'importanza quale testimonianza dell'antica forma del coro e del presbiterio; inoltre, è citato il confronto tra il ritratto di papa Leone X, realizzato da Monte di Giovanni, e quello dipinto da Raffaello dal quale il miniatore prende spunto per la rappresentazione della lente tra le dita (Garzelli 1985, p. 317). Il cardinale che segue il papa potrebbe essere il cugino Giulio de' Medici (Tacconi 1999, p. 179). L'immagine riprodurrebbe l'evento della visita ufficiale del papa che entrò a Firenze il 30 novembre 1515, giorno della festa di sant'Andrea e inizio dell'anno liturgico, per rimanervi fino al 19 febbraio 1516. La volontà di ricordare questo evento andò oltre la decorazione tradizionale delle iniziali istoriate: infatti la scena dell'entrata del papa non ha alcun collegamento testuale con la festa della dedicazione della chiesa che introduce ma diventa il pretesto migliore per poter fissare il ricordo di un evento religioso e insieme politico della città.Anche la miniatura a c. 1r, raffigurante San Zanobi in cattedra, è dedicata a Leone X il cui nome era inscritto in lettere dorate sotto lo stemma mediceo sormontato dalla tiara papale (purtroppo non più leggibile ma ben descritta dal Milanesi 1850, p. 204). Dubbia è ancora l'identità dei due santi ai lati di Zanobi, e difficilmente recuperabile a causa dei danni riportati in seguito all'alluvione: in un primo momento la Tacconi (1999, p. 178) concorda con l'identificazione proposta nell'Inventario (1958) dei santi Stefano, patrono dell'Opera del Duomo, e Lorenzo, patrono della famiglia Medici, quali rappresentazioni del legame inscindibile tra la commissione religiosa e la propaganda politica della città; in seguito, invece, propone di identificare le due figure con i diaconi personali di san Zanobi, Eugenio e Crescenzio (2005, p. 178).
Relazione iconografico religiosa
c. Ir, Agnus Dei
c. 1r, san Zanobi; Agnus Dei
c. 3v, santa Reparata; Agnus Dei
c. 9v, vescovo
c. 11r, santo
c. 12r, santo
c. 13r, santo
c. 43r, san Giovanni Gualberto, monaco benedettino e fondatore dell'Ordine di Vallombrosa
c. 49r, santa Lucia di Siracusa vergine martire
c. 50v, santo
c. 52r, santa (santa Maria Maddalena?)
c. 53v, santo
c. 55r, santo
c. 88r, Leone X; papa; clero; funzione religiosa; messa
c. 95r, David
c. 97r, santa
c. 99v, vescovo
c. 104r, scheletro; personificazione della Morte; 'Morte' (Ripa); Morte come scheletro
c. 108v, teschio; personificazione della Morte; 'Morte' (Ripa); Morte come scheletro
c. 113r, teschio; personificazione della Morte; 'Morte' (Ripa); Morte come scheletro
c. 117r, martire