Descrizione
Graduale contenente il Proprio del tempo dalla prima domenica d'Avvento all'Epifania esclusa
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita al centro del margine esterno a c. 1v "A 2 15"data: 1508-1526Provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 692 x 508 (c. 92r)fascicoli legatiguardie: cartacee modernecc. I + 125 + I'numerazione: a penna a inchiostro rosso in cifre romane al centro del margine esterno (cc. 1r-119r), successiva in cifre romane nere (cc. 120r-124r), moderna (sec. XX) a matita in cifre arabe al centro del margine esterno (cc. 1r-125r).fascicoli: 1-15 (8), 16 (5)specchio rigato: 77 [466] 149 x 71 [10/305] 122 (c. 92r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 92r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-119v), probabile presenza di una seconda mano successiva per alcune parti di testo riscritte (cc. 119v-124v); c. 125 priva di testo. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 748 x 535 x 110; moderna; assi rivestite in cuoio marrone con cantonali polilobati in ottone, fornimento centrale polilobato, tutti con decorazioni concentriche fitomorfe stilizzate e gigli incisi; due bindelle e due fermagli di chiusura; cartellino sul piatto posteriore con i contenuti del codice (quasi del tutto evaniti): "[...] Epiphanie [...]"; chiodi e 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:3 iniziali istoriate7 iniziali figurate6 iniziali decorate
Miniatura di penna:161 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.
c. 1r, A(d te levavi) iniziale figurata (mm 300 x 255; mm 555 x 465 con i fregi; mm 115 e mm 52 il diametro dei clipei) con David orante. Corpo della lettera rosa con decorazioni a candelabre bianche e foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare un fregio floreale delimitato dal campo in foglia d'oro. Sul fondo è David orante inginocchiato, con l'arpa deposta in terra, che rivolge la sua preghiera verso il Redentore che appare in alto, circondato da raggi dorati; in secondo piano è la figura di un santo con lunga barba e capelli bruni, anch'egli inginocchiato sul prato. Al centro del margine inferiore sono tre clipei con lo Stemma dell'Opera, in quello centrale, e il Monogramma dell'Opera nei due laterali più piccoli.
c. 7r, P(opulus) iniziale figurata (mm 137 x 110; mm 440 x 240 con i fregi) con Gesù Redentore. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa. Sul fondo è la figura di Gesù rappresentato come Redentore, con il globo in una mano, l'altra benedicente, il nimbo crociato e il mantello.
c. 60v, D(ominus dixit) iniziale istoriata (mm 300 x 255) con la Natività di Cristo. Corpo della lettera azzurro decorato con due gioielli con gemme e perle, campo delimitato da una cornice verde e campito a finto mosaico al quale si sovrappongono testine alate e racemi fioriti realizzati a monocromo sulla foglia d'oro; in alto è un clipeo con lo Stemma dell'Opera del Duomo. Sul fondo è rappresentata la Vergine in adorazione del Bambino che è posto sopra un lembo del suo mantello; a sinistra sono il bue e l'asino con il bastio deposto a terra. La scena è ambientata all'interno della capanna dove, sullo sfondo, è san Giuseppe che reca una cesta in offerta (molto deteriorato).
c. 66v, L(ux fulgebit) iniziale istoriata (mm 243 x 230; mm 530 x 260 con i fregi) con l'Annuncio ai pastori. Corpo della lettera rosa con decorazioni a candelabre bianche, un gioiello di gemme e perle al centro dell'asta della lettera, foglie lanceolate azzurre e verdi, ghirlande di frutta e, alle estremità, le teste di un cherubino e di un serafino; il fregio termina nel margine inferiore con lo Stemma della città di Firenze, d'argento al giglio rosso. Sul fondo è rappresentato l'annuncio ai pastori, con quattro figure maschili che rivolgono lo sguardo verso l'alto dove è l'angelo in volo; la scena è ambientata in campagna e sullo sfondo è visibile anche la capanna con la Vergine, il Bambino e san Giuseppe mentre sulla sinistra, separati da un fiume, sono un paese circondato da mura e un gregge entro il recinto. Purtroppo la miniatura è stata pesantemente danneggiata dall'alluvione e alcuni particolari sono andati completamente perduti, come la scala angelica (citata nella descrizione dell'Inventario del 1958) eseguita a monocromo azzurrino che doveva partire dal bambino e raggiungere il cielo.
c. 73r, P(uer natus est) iniziale istoriata (mm 280 x 225; mm 650 x 235 con i fregi) con la Natività di Cristo. Corpo della lettera rosa decorato con sottili candelabre bianche e foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare una coda con racemi fioriti. Sul fondo è rappresentata la Vergine seduta con il Bambino in grembo (forse nel gesto di allattarlo) e san Giuseppe in secondo piano; la scena è ambientata all'interno della capanna.
c. 79v, E (sederunt) iniziale figurata (mm 137 x 133; mm 365 x 190 con i fregi) con Santo Stefano. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare una breve coda. Sul fondo è la figura a mezzobusto e di profilo di santo Stefano con le mani giunte in preghiera e lo sguardo rivolto verso l'alto; indossa un'elegante dalmatica con decorazioni dorate e in testa ha una pietra, simbolo e strumento del martirio.
c. 87r, I(n medio ecclesie) iniziale figurata (mm 130 x 115; mm 425 x 140 con i fregi) con San Giovanni evangelista. Corpo della lettera rosa che termina in foglie lanceolate alle due estremità; il campo in foglia d'oro è decorato con racemi fioriti, che vanno a formare la coda, e con due arpie. L'asta della lettera si apre in un clipeo centrale entro il quale è la figura a mezzobusto di san Giovanni evangelista con penna, calamo e libro aperto in mano, accompagnato dall'aquila, suo attributo.
c. 93v, E(x ore infantium) iniziale figurata (mm 130 x 120; mm 335 x 225 con i fregi) con Santi Innocenti. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare una breve coda fiorita. Sul fondo sono le figure di tre santi Innocenti: il bambino centrale campeggia avvolto in un mantello e con un pugnale inflitto nella spalla, degli altri due sono visibili soltanto le testine in secondo piano.
c. 101v, G(audeamus omnes) iniziale figurata (mm 124 x 120; mm 435 x 160 con i fregi) con San Tommaso Becket. Corpo della lettera rosa e breve coda formata da foglie lanceolate azzurre e verdi con fiorellini rosa. Sul fondo è la figura a mezzobusto di san Tommaso Becket che indossa un elegante abito azzurro e un mantello rosso; ha lunga barba e capelli bruni, in una mano tiene un libro chiuso e nell'altra la foglia di palma, simbolo del martirio.
c. 113v, S(acerdotes tui) iniziale figurata (mm 128 x 104; mm 140 x 145 con i fregi) con San Silvestro. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate rosa e verdi che vanno a formare una breve coda; la rubrica è inclusa entro una cornice in foglia d'oro che termina sul margine esterno con una piccola corolla fiorita. Sul fondo è la figura a mezzobusto di san Silvestro che indossa il triregno, un elegante mantello rosso fermato da una spilla, i guanti bianchi e tiene in mano l'asta crucifera e le chiavi, simboli del pontificato.
Le iniziali decorate fogliate (c. 13r, G; c. 19v, R; c. 26v, P di mm 140 x 120 e mm 350 x 150 con le code; c. 30v, V; c. 40r, B; c. 108v, D) hanno il corpo decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate che vanno a formare la coda; sul fondo sono racemi, fiori e candelabre.Le iniziali filigranate (es. O(stende) di mm 107 x 107 a c. 28r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e hanno decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate o decorazioni diamantate realizzate a tempera; alcune hanno brevi code con fiorellini. Le 8 iniziali alle cc. 119v-124r potrebbero essere di una seconda mano forse successiva; 9 iniziali hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 4r, O con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 6r, D con Simbolo dell'Opera del Duomo entro un clipeoc. 9r, C con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 15r, Q con Simbolo dell'Opera del Duomo entro un clipeoc. 47r, Q con Simbolo dell'Opera del Duomo entro un clipeoc. 48r, Q con il Giglio della città di Firenze entro un clipeoc. 61r, Q la Croce del Popolo di Firenze entro un clipeoc. 94r, D la Croce del Popolo di Firenze entro un clipeoc. 106r, P con il Giglio della città di Firenze entro un clipeo
Lettere grosse in inchiostro nero, in alcuni casi con decorazioni a racemi
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale con il Proprio del tempo dalla prima domenica d'Avvento all'Epifania esclusa.
Introitus (c. 1r): Ad te levaviDominica II de Adventu (cc. 6v-7r): Populus Sion (seconda domenica d'Avvento)Dominica III de Adventu. Introitus (cc. 12v-13r): Gaudete in domino (terza domenica d'Avvento)Feria quarta quatuor temporum. Introitus (c. 19r-v): Rorate celi (mercoledì delle Quattro tempora - Tempora d'Avvento)[...] Prophetia lectio Isaie prophete [...] (c. 20v): Tollite portasLectio Isaie prophete (c. 23r): Prope est dominusFeria sexta. Introitus (c. 26v): Prope es tu domine (venerdì)Sabbato. Introitus (c. 30v): Veniet ostende (sabato)Prophetia I lectio Isaie prophete (c. 31v): A sumo celoProphetia II lectio Isaie prophete (c. 33v): In soleProphetia III lectio Isaie prophete (c. 35v): Domine deusProphetia IIII lectio Isaie prophete (c. 37v): Excita domineLectio Danielis prophete (c. 31v): Benedictus es domineEpistola ad thesalonienses (c. 47r): Qui regis (Prima lettera ai Tessalonicesi)Dominica IIII de Adventu. Introitus (c. 51r): Alleluia (quarta domenica d'Avvento)In nativitate domini in prima missa. Introitus (c. 60r-v): Dominus dixit ad me (Natività di Gesù)In secunda missa. Introitus (c. 66v): Lux fulgebit (seconda messa)In die ad missam. Introitus (c. 73r): Puer natus est (messa della Natività)In [festo] sancti Stephani prothomartiris. Introitus (c. 79v): E sederunt principes (santo Stefano diacono e protomartire)In sancti Ioannis evangeliste (c. 87r): In medio ecclesie (san Giovanni evangelista apostolo)In sanctorum innocentium (c. 93r-v): Ex ore infantium (gli Innocenti)In sancti Thome martyris. Introitus (c. 101v): Gaudeamus omnes (san Tommaso Becket martire, arcivescovo di Canterbury)In sancti Silvestri pape. Introitus (c. 113v): Sacerdotes tui (san Silvestro I papa)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (pp. 4-5) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Monte di Giovanni con riferimento al Milanesi (1850, pp. 193, 333) e al D’Ancona (1914, II, pp. 684-685, n. 1411) che vi ravvisarono anche la mano di un mediocre collaboratore il cui intervento sarebbe individuabile nelle ultime miniature alle cc. 93v, 101v e 113v. Attualmente le condizioni delle miniature del codice sono piuttosto cattive, a causa delle pesanti perdite di colore causate dall'alluvione, pertanto non è possibile valutare l'intervento delle diverse mani. Nell'Inventario del 1958 è inoltre registrata la cattiva conservazione delle iniziali alle cc. 7r, 60v, 113v. In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana. Nel 1331, infatti, il Comune di Firenze assegnò la gestione dell'Opera di Santa Maria del Fiore all'Arte della Lana e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale A.2 n. 15, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le miniature ma il papa Silvestro raffigurato a c. 113v era identificato con san Pietro; era inventariato come A2 e l'attribuzione delle miniature, che nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta a Monte di Giovanni aiutato da una "ignota mano"; infine, sappiamo che la miniatura raffigurante la Natività di Cristo a c. 73r era stata riprodotta nell'Album Calligrafico stampato a Lucca dalla Tipografia Giusti nel 1840.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, David in comunicazione con Dio; David in preghiera; Agnus Dei; monogramma
c. 7r, 'Salvator Mundi'
c. 60v, nascita di Cristo; adorazione del Bambino; Agnus Dei (Lc. 2, 1-20)
c. 66v, annuncio ai pastori; adorazione di Gesù Bambino da parte dei pastori; Giglio (Lc. 2, 1-20)
c. 73r, nascita di Cristo; adorazione del Bambino (Lc. 2, 1-20)
c. 79v, santo Stefano diacono e protomartire
c. 87r, san Giovanni evangelista apostolo
c. 93v, gli Innocenti
c. 101v, san Tommaso Becket martire, arcivescovo di Canterbury
c. 113v, san Silvestro I papa