Descrizione
Antifonario per il Proprio del tempo dal sabato santo di Pasqua alla quinta domenica dopo Pasqua
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita al centro del margine esterno a c. 1r "H n. 17"data: 1508-1526Provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 702 x 517 (c. 45r); mm 711 x 520 (c. 126r)fascicoli legatiguardie: I, I' cartacee moderne; II membranaceacc. II + 175 + I' (due carte mancanti: una tra le cc. 107-108 e l'altra tra le cc. 142-143, asportate in un periodo precedente la numerazione a inchiostro nero che prosegue senza interruzione)numerazione: moderna (sec. XVIII) a penna a inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno di modulo piccolo (cc. 1r-20r, 23r-27r, 42r-175r), numerazione a penna e inchiostro rosso in cifre romane nella stessa posizione ma di modulo più grande (cc. 21r, 28r-41r), in alcune carte è presente una numerazione recente (sec. XX) a matita dove quella antica risulta mancante (es. c. 22r)fascicoli: 1 (9), 2-10 (8), 11 (10), 12-13 (8), 14 (7), 15-17 (8), 18 (7), 19-21 (8), 22 (7); al quaderno che costituisce il primo fascicolo è legata la carta di guardia membr.specchio rigato: 80 [487] 135 x 83 [10/295/10] 119 (c. 45r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 45r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-168v), probabile presenza di una seconda mano nel testo e nelle iniziali (cc. 169r-175r); annotazione marginale a c. 162r. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 550 x 130; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con cantonali polilobati in ottone, fornimento centrale polilobato, tutti con decorazioni concentriche fitomorfe stilizzate e gigli incisi; due bindelle con tenoni; cartellino sul piatto posteriore con i contenuti del codice: "Antiphonarium a Sabbato Sancto usque ad Dominicam 5am post Pascham"; chiodi e 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:2 iniziali istoriate2 iniziali figurate 7 iniziali decorate
Miniatura di penna:199 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.
c. 5v, A(ngelus domini) iniziale istoriata (mm 237 x 200; mm 637 x 440 con i fregi) con le Tre Marie al sepolcro. Corpo della lettera azzurro e rosa decorato con due grandi gioielli con gemme verdi, rosse e perle. Sul fondo sono le tre Marie al sepolcro con l'angelo seduto sopra il sarcofago scoperchiato. Le tre donne, avvolte in lunghi manti lumeggiati, hanno un atteggiamento di stupore dinnanzi all'angelo; la scena è ambientata in un paesaggio di campagna con una città sullo sfondo (Garzelli 1985, p. 282). Il fregio si estende su tre margini dell'intera pagina, sviluppandosi in grottesche color porpora, azzurre e dorate, ed è delimitato da una cornice in foglia d'oro; al suo interno sono numerosi putti alati, clipei con lo Stemma dell'Opera, la Croce del Popolo e lo Stemma della città di Firenze. Nel margine esterno sono altri tre clipei con Cristo in Emmaus che accompagna i due apostoli pellegrini Cleofa e Pietro; Cristo Redentore con il globo crocesignato in una mano e l'altra benedicente e il Noli me tangere con la Maddalena inginocchiata davanti a Cristo in vesti di giardiniere, entro lo stesso paesaggio campestre della scena principale. Le tre storie sono legate tra di loro poiché rappresentano tutti episodi delle apparizioni di Cristo dopo la Resurrezione.
c. 11r, A(ngelus autem) iniziale istoriata (mm 242 x 222; mm 640 x 230 con i fregi) con Tre Marie al sepolcro. Corpo della lettera color porpora decorato con sottili cirri dorati, un gioiello e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare un lungo fregio delimitato dal campo in foglia d'oro che si estende per tutto il margine interno; alle due estremità sono un clipeo con la Croce del popolo (in alto) e il Monogramma dell'Opera che sormonta la testa di un serafino (in basso). Sul fondo sono le tre Marie al sepolcro sorprese dall'angelo seduto sul sarcofago. La scena è analoga alla precedente ma l'inquadratura è speculare e ravvicinata.
c. 100v, D(ignus es domine) iniziale figurata (mm 240 x 240; mm 650 x 290 con i fregi) con San Giovanni evangelista nell'isola di Patmos. Corpo della lettera color porpora decorato con sottili cirri dorati, due clipei con la Croce del popolo e il Giglio della città di Firenze e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare un lungo fregio delimitato dal campo in foglia d'oro che si estende per tutto il margine esterno; nell'estremità inferiore è uno scudo con il Monogramma dell'Opera sorretto da un putto alato. Sul fondo è rappresentato san Giovanni evangelista seduto sopra l'isola di Patmos, con lunga barba e capelli bianchi, intento a scrivere il vangelo su un rotolo e accompagnato dall'aquila; la piccola isola è circondata dal mare solcato da numerose barche mentre sullo sfondo si intravedono le montagne e una città che sembra galleggiare sull'acqua.
c. 140v, S(i oblitus) iniziale figurata (mm 230 x 243; mm 645 x 330 con i fregi) con David orante. Corpo della lettera azzurro decorato con sottili cirri bianchi, due gioielli con gemme e perle, foglie lanceolate rosa che vanno a formare un sottile fregio delimitato dal campo in foglia d'oro che si estende per tutto il margine esterno e superiore con grottesche, putti alati e mascheroni; al centro del margine superiore è lo scudo con la Croce del popolo, d'argento alla croce rossa, sorretto da due putti alati; nel margine inferiore è lo Stemma della Città di Firenze, d'argento al giglio rosso. Sul fondo è rappresentato David, con lunga barba e capelli bianchi, che rivolge la sua preghiera verso Dio Padre che appare in cielo circondato da serafini; il re è genuflesso, con il salterio e lo scettro deposti a terra, la corona in testa e un elegante abito azzurro con giornea rossa. La scena è ambientata in un paesaggio campestre con una città turrita sullo sfondo.
Le iniziali decorate fogliate (E a c. 32r, S a c. 38r, S a c. 43v di mm 125 x 125; mm 360 x 210 con i fregi) hanno il corpo ornato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate che vanno a formare lunghe code fitomorfe alle quali si intrecciano fiori, mascheroni, arpie e cornucopie con parti campite in porporina; il fondo in foglia d'oro è decorato con racemi e fiori realizzati in modo naturalistico. Alcune iniziali hanno nel fondo, o sovrapposto al corpo della lettera, lo Stemma dell'Opera del Duomo (M a c. 18v, V a c. 26r) o la Croce del Popolo (C a c. 49v)
c. 1r, A(lleluia alleluia) iniziale decorata (mm 115 x 110; mm 390 x 270 con i fregi; mm 87 il diametro del clipeo) con Stemmi. Corpo della lettera azzurro con una decorazione a nastro rosso e due clipei al cui interno sono la Croce del popolo e il Giglio della città di Firenze; il fregio è un lungo e sottile tralcio di fiori e foglie, contornato da bottoncini dorati; sul fondo color porpora è una decorazione a grottesche con sfingi e candelabre. Al centro del margine inferiore è un clipeo, circondato da fiori e foglie, con lo Stemma dell'Opera.
Le iniziali filigranate (es. I(n manus) di mm 140 x 125 a c. 58v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, fiori o grottesche chiaroscurate a monocromo; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate o con decorazioni diamantate e cornici realizzate a tempera; alcune hanno brevi code con fiorellini ad inchiostro. Le 4 iniziali alle cc. 164v, 170r-174 sono di una seconda mano successiva; 6 iniziali di misura inferiore alle cc. 167r-168v; 8 iniziali con decorazioni figurate sul fondo:
c. 4v, E con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipeic. 36v, D con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 57r, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 71r, G con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipeic. 72r, P con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 78r, E con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipeic. 87v, O con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipei nel corpo della letterac. 147r, P con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipei
Lettere grosse in inchiostro nero, in alcuni casi con decorazioni a racemi e mascheroni.
Descrizione interna
Il codice contiene l'Antifonario per il Proprio del tempo dal sabato santo di Pasqua alla quinta domenica dopo la Pasqua.
Antiphona continens festam paschalem sabbati sancti ad vesperas. Antiphona (cc. Iv-1r): Alleluia alleluia (sabato santo)Hymni et versiculi (c. 1r): Vespere autem (inno)Dominica sancte resurrectionis (c. 2r-v): Surrexit dominus (Pasqua di resurrezione)In primo nocturno (cc. 2v-3r): Ego sum (notturno)Feria II (c. 21r): Surrexit pastor (lunedì)Feria III (c. 26r): Virtute magna (martedì)Feria IIII (c. 32r): Ecce vicit (mercoledì)Feria V (cc. 37v-38r): Surrexit pastor (giovedì)Feria VI (c. 43v): Surgens Iesus (venerdì)Sabbato (c. 49v): Christus resurgens (sabato)Antiphona de cruce (c. 57r): Crucem sanctam (santa Croce)Dominica in octava pasche et in aliud dominicis diebus usque ad ascensionem (c. 59r): Alleluia lapis (domenica dell'ottava di Pasqua e domeniche fino all'Ascensione)Commemoratio de cruce. Antiphona (cc. 65v-66r): Crucifixus surrexit (in memoria della Croce)Feria III. Antiphona (cc. 95v-96r): Alleluia alleluia (martedì)Feria V. Antiphona (c. 97r): Alleluia alleluia (giovedì)Feria VI. Antiphona (c. 98r): Alleluia alleluia (venerdì)Sabbato. Antiphona (c. 98v): Alleluia alleluia (sabato)Dominica secunda post Pascham. Responsorium (c. 100v): Dignus es domine (seconda domenica dopo la Pasqua)Per ebdomadam ad magnificat. Antiphona (c. 128v): Pastor bonus (tutta la settimana)Sabbato. Antiphona (c. 133v): Modicum et non videbitis (sabato)Dominica III post Pascham (c. 134v): Amen dico vobis (terza domenica dopo la Pasqua)Dominica quarta post Pascham (c. 140r-v): Si oblitus fuero (quarta domenica dopo la Pasqua)Sabbato (c. 161r): Usque modo (sabato)Dominica V post Pascham (c. 162r): Petite et accipietis (quinta domenica dopo la Pasqua)In [festo] sanctorum a Pascha usque ad Penthecosten (c. 165v): Lux perpetua (santi da Pasqua alla Pentecoste)Introitus Paschae et Penthecostes. Hymnus (c. 166r): A[...] (inno; testo riscritto)
aggiunte:c. 170r: Rex sempiternec. 172v: Aurora celumc. 174v: Regina
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (p. 14) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito ad Antonio di Girolamo con riferimento al Milanesi (1850, p. 199) e al D’Ancona (1914, II, pp. 541-542, n. 1071); già nell'Inventario è registrato il deterioramento dell'iniziale a c. 11r. In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. Nell'annotazione marginale a c. 162r compare la firma datata di "Desii Alfon/so 5/5/1907" e "[...] Desii/ Alfonso". Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario H n. 17, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le miniature ma è mutilo di due carte e che la numerazione è posteriore al 1663 poiché nell'Inventario è scritto che "non è carteggiato"; era inventariato come H e l'attribuzione delle miniature, che nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta alla mano di Antonio di Girolamo.
Relazione iconografico religiosa
c. 5v, pie donne - le tre Marie - al sepolcro per ungere il corpo di Cristo; Agnus Dei; Croce; Giglio; Cleofa e Pietro incontrano Cristo; Cristo Redentore; Maria Maddalena in ginocchio davanti a Cristo giardiniere: 'Noli me tangere' (Mt 28; Mc 16; Lc 24; Gv 20-21; At 1, 3-11)
c. 11r, pie donne - le tre Marie - al sepolcro per ungere il corpo di Cristo; monogramma; Croce). Corpo della lettera color porpora (Mt 28; Mc 16; Lc 24; Gv 20-21; At 1, 3-11)
c. 100v, Giovanni in atto di scrivere sull'isola di Patmos; Croce; Giglio; monogramma (Apocalisse 1-3)
c. 140v, David; Croce; Giglio