Descrizione
Antifonario per il Proprio del tempo dalla terza alla diciottesima domenica dopo la Pentecoste
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nell'angolo inferiore esterno a c. 1r "K. N=19"
data: 1508-1526
Provenienza: Santa Maria del Fiore
membr.
mm 684 x 504 (c. 55r)
fascicoli legati
guardie: I, I' cartacee moderne; II membranacea
cc. I, II + 173 + I'
numerazione: moderna (sec. XVIII) a penna a inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno di modulo piccolo che esclude la carta di guardia membr. sulla quale è scritta la rubrica (cc. 1r-173r), in alcune carte è presente una numerazione recente (sec. XX) a matita dove quella precedente risulta poco leggibile
fascicoli: 1 (9), 2-4 (8), 5 (4), 6-10 (8), 11-16 (4), 17-18 (5), 19 (4), 20-23 (8), 24-25 (6), 26 (8), 27 (7); la carta di guardia membr. è solidale al primo fascicolo
specchio rigato: 84 [475] 125 x 80 [306] 118 (c. 55r)
rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 55r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-136r, 160r-165r), presenza di una seconda mano nel testo e nelle iniziali alle cc. 136v-159r, 165v-173r.
Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 540 x 140; moderna; assi rivestite in cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale in ottone con semplici decorazioni a sbalzo e punzonature, tutti fermati da una borchia centrale; due bindelle con tenoni; chiodi e 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:
1 iniziale istoriata
2 iniziali figurate
2 iniziali decorate
Miniatura di penna:
160 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate e figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.
c. 1r, C(ognoverunt omnes) iniziale figurata (mm 125 x 122; mm 365 x 124 con i fregi; mm 40 il diametro dei clipei; mm 125 x 450 il fregio inferiore; mm 48 e 92 il diametro dei clipei inferiori) con Stemmi. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate color porpora e verdi che formano racemi sul campo in foglia d'oro; il fregio è formato da foglie lanceolate e fiori verdi, rosa, azzurri e dorati con porporina; tra di essi sono una candelabra con fiamme e una testina alata. Nel fregio trovano spazio due clipei: quello nel margine superiore presenta la Croce del Popolo di Firenze, di rosso su campo d'argento, quello nel margine interno il Monogramma dell'Opera. Sul fondo della lettera è un clipeo con lo Stemma dell'Opera del Duomo, con l'Agnus Dei posto sopra un libro chiuso e due testine di serafini. Nel margine inferiore è un fregio separato dall'iniziale e delimitato da una cornice dorata che racchiude racemi di foglie lanceolate e fiori verdi, azzurri e rosa, bottoncini dorati e tre clipei: nei due laterali è il Monogramma dell'Opera, in quello centrale è l'Agnus Dei.
c. 43r, I(n principio deus) iniziale figurata (mm 225 x 205; mm 620 x 225 con i fregi; mm 45 e 32 il diametro dei clipei) con il Re Salomone. Corpo della lettera interamente formato da foglie lanceolate verdi, azzurre e color porpora strette al centro dell'asta da un clipeo con lo Stemma dell'Opera del Duomo; dalle estremità dell'iniziale fuoriescono agrumi e foglie che vanno a formare racemi sul campo in foglia d'oro. Il fregio, delimitato da una cornice dorata, si estende sul margine interno sviluppandosi in un susseguirsi di sfingi, candelabre e racemi fino a terminare in due clipei con il Monogramma dell'Opera. La decorazione figurata è in un campo esterno all'iniziale, delimitato anch'esso da una cornice dorata: sul fondo è rappresentato il re Salomone assiso su un trono marmoreo scandito da lesene e capitelli dorati, sullo sfondo è un paesaggio con case. Il re indossa un ampio mantello color porpora e un'elegante veste con bordure dorate; in una mano tiene lo scettro, nell'altra un rotolo con scritto il proprio nome "Salomon" in capitali e in testa ha la corona.
c. 71v, S(i bona suscepimus) iniziale istoriata (mm 233 x 233; mm 620 x 305 con i fregi; mm 54 il diametro del clipeo) con Giobbe sul letamaio. Corpo della lettera color porpora decorato con racemi azzurri, due gioielli con gemme e perle, foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che formano racemi entro il campo in foglia d'oro; il fregio si sviluppa nel margine esterno ed è delimitato da una cornice dorata: esso contiene un putto che sorregge una candelabra dalla quale fuoriescono racemi e fiori mentre, nell'estremità inferiore, è un clipeo con il Monogramma dell'Opera; il fregio nel margine superiore è costituito da racemi che fuoriescono da un mascherone centrale che sorregge un vaso di agrumi. Sul fondo della lettera è rappresentato Giobbe seduto sul letamaio, sotto una capanna con le mani giunte in preghiera; il corpo piagato è solo parzialmente coperto da un mantello rosso; sullo sfondo è un paesaggio campestre.
Le iniziali decorate fogliate grandi sono entrambe caudate, hanno il corpo ornato con sottili cirri e foglie lanceolate; i fregi marginali sono separati dal corpo della lettera; il fondo è in foglia d'oro.
c. 2v, P(reparate corda) iniziale fogliata grande caudata (mm 250 x 175; mm 600 x 260 con i fregi) con Fregio. Corpo della lettera rosso decorato con due gioielli con gemme e perle e foglie lanceolate che vanno a formare un fregio sul campo in foglia d'oro; fondo decorato con una composizione di foglie lanceolate; il fregio, con foglie, fiori rosa e azzurri e bottoncini dorati, è delimitato da una cornice dorata e si estende per tutto il margine esterno.
c. 93r, P(eto domine) iniziale fogliata grande caudata (mm 225 x 170; mm 435 x 240 con i fregi) con Fregio. Corpo della lettera azzurro decorato con due gioielli con gemme e perle e foglie lanceolate che vanno a formare un fregio con una sfinge sul campo in foglia d'oro; fondo decorato con una composizione di foglie lanceolate e fiori; il fregio di fiori e foglie arancioni, rosa, verdi e azzurri si estende sui margini superiore e interno.
160 iniziali filigranate medie (es. I(nduta est) di mm 105 x 90 a c. 78v) con il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, fiori, mascheroni o grottesche chiaroscurate a monocromo; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo, hanno decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate o decorazioni diamantate e cornici realizzate a tempera. Nelle iniziali possono distinguersi tre diversi miniatori di penna, probabilmente intervenuti in momenti diversi e in corrispondenza delle diverse mani di scrittura: una prima mano nelle iniziali alle cc. 1r-136r, una seconda mano alle cc. 136v-147r, 152r-159r e 165v-173r e una terza mano alle cc. 148r-151v; 10 iniziali con decorazioni figurate sul fondo:
c. 4r, D con il Monogramma dell'Opera del Duomo in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 6v, D con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 12r, O con il Monogramma dell'Opera del Duomo in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 32v, P con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 40v, O con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 53r, D con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della città in inchiostro rosso entro clipei
c. 111r, Q con il Monogramma dell'Opera del Duomo in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 134r, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo
c. 148r, B con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo; P con Racemi fioriti
Lettere grosse in inchiostro nero, in alcuni casi con decorazioni a racemi.
Descrizione interna
Il codice contiene l'Antifonario per il Proprio del tempo dalla terza domenica alla diciottesima domenica dopo la Pentecoste (quarta domenica di settembre).
Antiphona a dominica III post Penthecosten usque ad dominicam IIIIam septembris (cc. IIv-1r): Cognoverunt omnes (antifone dalla terza domenica dopo la Pentecoste alla quarta domenica di settembre)
Feria II. Responsorium (cc. 20v-21r): Recordare domine testamenti tui (lunedì)
Sabbato ante kalendis augusti ad Magnificat. Antiphona (cc. 41v-42r): Sapientia hedificavit (sabato prima dell'inizio di agosto)
Dominica prima mensis augusti. Responsorium (c. 43r): In principio deus (prima domenica di agosto)
Sabbato ante kalendis septembris ad Magnificat. Antiphona (c. 69v): Cum audisset Iob (sabato prima dell'inizio di settembre)
Dominica in kalendis septembris. Responsorium (c. 71v): Si bona suscepimus (prima domenica di settembre)
Sabbato ante Dominica II ad Magnificat. Antiphona (c. 91r): In omnibus (sabato prima della seconda domenica)
Feria IIII quatuor temporum Septembris ad Benedictum. Antiphona (cc. 107v-108r): Hoc genus demoniorum (mercoledì delle Quattro tempora - Tempora di settembre)
Feria VI ad Benedictum. Antiphona (c. 108v): Mulier que erat in civitate peccatrix (venerdì)
Sabbato ad Benedictum. Antiphona (c. 110r): Illuminare domine (sabato)
Dominica V post Penthecosten ad Benedictum. Antiphona (c. 114v): Audistis quia (quinta domenica dopo la Pentecoste)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 115v): Si offers in unus (Magnificat)
Dominica VI ad Benedictum. Antiphona (c. 117r): Cum turba multa (sesta domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 118v): Misereor super turbam (Magnificat)
Dominica VII ad Benedictum. Antiphona (c. 120r): Attendite a falsis (settima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 121r): Non potest (Magnificat)
Dominica VIII ad Benedictum. Antiphona (c. 122v): Dixit dominus (ottava domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 123r): Quid faciam (Magnificat)
Dominica IX ad Benedictum. Antiphona (c. 124v): Cum appropinquaret (nona domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 127r): Scriptum est enim (Magnificat)
Dominica X ad Benedictum. Antiphona (c. 128r): Stans a longe (decima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 129r): Descendit hic (Magnificat)
Dominica XI ad Benedictum. Antiphona (c. 130r): Cum transiret (undicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 131r): Bene omnia fecit (Magnificat)
Dominica XII ad Benedictum. Antiphona (c. 131v): Magister quid faciendo (dodicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 132v): Homo quidam descendebat (Magnificat)
Dominica XIII ad Benedictum. Antiphona (c. 134r): Cum tran[...] (tredicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 135r-v): Unus autem (Magnificat)
Dominica XIV post Penthecosten ad Benedictum. Antiphona (c. 134r): Nolite soliciti (quattordicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 137v): Querite primum (Magnificat)
Dominica XV post Penthecosten ad Benedictum. Antiphona (c. 138v): Ibat Iesus (quindicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 139r-v): Propheta magnus (Magnificat)
Dominica XVI ad Benedictum. Antiphona (c. 140r): Cum intraret Iesus (sedicesima domenica)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 141v): Cum vocatus fueris (Magnificat)
Dominica XVII post Penthecosten ad Benedictum. Antiphona (c. 138v): Magister quod est (diciassettesima domenica dopo la Pentecoste)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 144r): Quid vobis (Magnificat)
Dominica XVIII post Penthecosten ad Benedictum. Antiphona (c. 146r): Dixit dominus (diciottesima domenica dopo la Pentecoste)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 146v): Tulit ergo (Magnificat)
Parti aggiunte:
(c. 148r): Benedictus
(c. 150r): Iam sol recedit
Ad tertiam. Antiphona (c. 152r): Alleluia alleluia (Ora Media - Terza)
Dominica ad Vesperam (cc. 154v-155r): Dixit dominus (domenica)
Testo originale:
Commemorationes Sanctorum (c. 160r) (memorie dei santi)
Pro una martyre. Ad Magnificat (c. 160v): Iste sanctus (una martire)
[Commemoratio] Plurium martyrum. Antiphona (c. 161v): Istorum est enim (molti martiri)
Pro doctore. Antiphona (c. 163r): O doctor optime (un dottore)
Pro una virgine. Ad Magnificat (c. 164v): Veni sponsa Christi (una vergine)
Testo posteriore:
Suffragium sanctorum (c. 165r-v): S[...] Maria (suffragio dei santi)
Pro sancto Joseph (c. 168r): Petrus apostolus (san Giuseppe di Nazareth)
Antiphona pro sancto Joachimi in primis vesperis. Ad Magnificat (c. 172r): Laudemus visum gloriosum (san Gioacchino, padre di Maria Vergine)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 16) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito ad Attavante dal Milanesi (1850, p. 200) e ad Antonio di Girolamo, discepolo di Monte di Giovanni, dal D’Ancona (1914, II, p. 542, n. 1072).
Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).
In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.
Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (pp. 18-19; per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario K n. 19, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le miniature, che ad esso sono state aggiunte numerose carte poiché originariamente erano 113 e la loro numerazione è posteriore al 1663; era inventariato come K e l'attribuzione delle miniature, che nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta al solo Attavante.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, Croce; monogramma; Agnus Dei
c. 43r, Salomone; Agnus Dei; monogramma
c. 71v, Giobbe sul letamaio; monogramma (Giobbe 2)
c. 2v, fiori
c. 93r, fiori