Descrizione
Graduale per il Proprio del tempo dalla Pasqua alla dodicesima domenica dopo la Pentecoste
Caratteristiche codicologiche
segnatura: moderna a matita al centro del margine superiore a c. 1v "D n 36" data: 1544 (colophon a c. 169r)provenienza: Battistero di San Giovannimembr.mm 673 x 488 (c. 68r)fascicoli legatiguardie: cartacee modernecc. I + 172 + I'numerazione coeva (sec. XVI) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine superiore (cc. 2r-169r; c. 1 con numerazione moderna a matita; c. 42 numerata 50 e corretta a matita), numerazione moderna (sec. XX) a matita in cifre arabe al centro del margine superiore (cc. 170r-172r)fascicoli: 1-20 (8), 21-22 (6); richiami assenti specchio di scrittura: mm 65 [495] 113 x 63/9 [314] 10/92 (c. 68r)rr. 30/ll. 5 + 5 tetragrammi (c. 76r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-169r): incipit a c. 1r, il testo inizia a c. 1v, a c. 169r è presente il colophon, segno che probabilmente era quella la carta finale del manoscritto originario; aggiunta successiva (cc. 170r-172v); annotazioni con riferimento ad altra carta (cc. 59v, 83v, 103v).Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 744 x 535 x 115; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale in ottone polilobati con borchia centrale a sbalzo e decorazioni fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni, puntali; 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:2 iniziali istoriate1 iniziale decorata
Miniatura di penna:292 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una coda decorata con bottoncini dorati.
c. 1v, R(esurrexi et adhuc tecum sum) iniziale istoriata (mm 205 x 223; mm 520 x 230 con i fregi; mm 40 il clipeo) con la Resurrezione di Cristo. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare un sottile fregio fiorito che si estende su tutto il margine esterno. La decorazione è delimitata dal campo in foglia d'oro e termina, in basso, con un clipeo con lo Stemma dell'Arte di Calimala, di rosso all'aquila dorata reggente il torsello tra gli artigli. Sul fondo è rappresentato Cristo che si erge in alto sul sarcofago con il nimbo crocesegnato, il vessillo della resurrezione e una mano benedicente; nel registro inferiore sono seduti due soldati che osservano il sepolcro vuoto, indossano gli elmi e hanno le armi deposte a terra. La miniatura presenta numerose cadute di colore.
c. 78v, S(piritus Domini) iniziale istoriata (mm 197 x 186; mm 460 x 230 con i fregi) con la Pentecoste. Corpo della lettera rosa decorato con fregetti dorati e foglie lanceolate verdi che vanno a formare un lungo fregio sui margini superiore ed esterno. Sul fondo è la Pentecoste rappresentata in due registri sovrapposti: nell'occhiello in alto, su fondo azzurro, è la discesa dello Spirito Santo con la colomba circondata da raggi dorati; nell'occhiello inferiore è la Vergine al centro, oltre una balaustra, in preghiera e circondata dai dodici apostoli. La miniatura presenta numerose cadute di colore ed è di difficile lettura.
L'iniziale decorata è realizzata a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro e il corpo decorato con foglie lanceolate; il fondo presenta anch’esso foglie e fiori.
c. 56v, V(iri) iniziale decorata (mm 117 x 123) con Racemi. Corpo della lettera verde decorato con foglie lanceolate rosa; il fondo color porpora è ornato con fregetti dorati e con un bocciolo di fiore bianco. La miniatura è molto rovinata.
Le iniziali filigranate (es. C(ognoverunt) di mm 100 x 100 a c. 35v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, mascheroni e grottesche; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate, clipei e decorazioni diamantate; alcune presentano misure leggermente superiori; 11 filigranate hanno decorazioni figurate:
c. 4v, P con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rossoc. 18v, V con lo Stemma mediceo in inchiostro rosso entro un clipeoc. 27v, E con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo e lo Stemma dell'Arte di Calimala di rosso all'aquila d'oro reggente un torsello tra gli artigli entro un clipeoc. 29v, L con una Testa maschile di profilo orante, sullo sfondo sono leggermente visibili alcune arcate; la miniatura è ormai quasi illegibilec. 32v, I con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 38v, D con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 42r, C con due Teste maschili e, sullo sfondo, alcune arcate; l'immagine è andata quasi completamente perdutac. 83r, C con il Calice sormontato dall'ostia, realizzato in foglia d'oro sul fondo filigranato in inchiostro rossoc. 90r, R con una Testa di monaco orante, di profilo e dai tratti caricaturali c. 93r, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 158r, D con lo Stemma dell'Arte di Calimala di rosso all'aquila d'oro reggente un torsello tra gli artigli entro un clipeo
6 iniziali filigranate (cc. 170r-172r) sono di mano successiva; 1 iniziale filigranata piccola (c. 110r). Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale feriale per il Proprio del tempo dalla Pasqua alla dodicesima domenica dopo la Pentecoste.
In nomine sanctissime et individue trinitatis, gloriose semper virginis Marie, sancti precursoris domini Ioannis baptiste, ac totius celestis curie. Incipit Graduale feriale a dominica sacratissime resurrectionis domini usque ad dominicam duodecimam post pentecosten inclusive. (c. 1r-v): Resurrexi et adhuc tecum sum (Graduale feriale dalla domenica di Pasqua alla dodicesima domenica dopo la Pentecoste)Feria secunda in albis. Introitus (c. 6r-v): Introduxit vos dominus (lunedì in Albis; lunedì di Pasqua; lunedì dell'Angelo)Feria tertia in albis. Introitus (c. 10r-v): Aqua sapientie (martedì in Albis; primo martedì dopo Pasqua)Feria quarta. Introitus (cc. 14v-15r): Venite benedicti (mercoledì in Albis; primo mercoledì dopo Pasqua)Feria quinta. Introitus (c. 18v): Victricem manum (giovedì in Albis; primo giovedì dopo Pasqua)Feria quinta (sic.). Introitus (c. 23r): Eduxit eos (venerdì in Albis; primo venerdì dopo Pasqua)Sabbato in albis. Introitus (c. 27v): Eduxit dominus (sabato in Albis; primo sabato dopo Pasqua)Dominica in albis. Introitus (c. 31v): Quasi modo geniti (domenica in Albis; prima domenica dopo Pasqua)Dominica secunda post pascham. Introitus (c. 34v): Misericordia domini (seconda domenica dopo Pasqua)Dominica tertia. Introitus (c. 38r): Iubilate deo (terza domenica dopo Pasqua)Dominica quarta post pascham. Introitus (c. 42r): Cantate domino (quarta domenica dopo Pasqua)Dominica quinta post pascham. Introitus (c. 47r): Vocem iocunditatis (quinta domenica dopo Pasqua)In die ascensionis domini. Introitus (c. 56v): Viri galilei (festa dell'Ascensione)Dominica infra octavam ascensionis. Introitus (c. 61v): Exaudi domine (domenica fra l'ottava dell'Ascensione)In die sancte pentecostes. Introitus (c. 78r-v): Spiritus Domini (domenica di Pentecoste; festa dello Spirito Santo)Feria secunda. Introitus (cc. 82v-83r): Cibavit eos (lunedì)Feria tertia. Introitus (c. 85r): Accipite iucunditatem (martedì)Feria quarta. Introitus (c. 87r): Deus cum (mercoledì)Feria quinta. Officium. Spiritus Domini (giovedì). Feria sesta. Introitus (c. 90r): Repleatur os meum (venerdì)Sabbato. Introitus (c. 93r): Charitas dei (sabato)Missa votiva de Spiritu Sancto (c. 98v): Spiritus domini (messa dello Spirito Santo)A septuagesime usque ad pascham. Introitus (c. 99v): Dum sanctificatus fuero (dalla domenica di Settuagesima a Pasqua)In festo trinitatis (cc. 102v-103r): Benedicta sit sancta Trinitas (Santissima Trinità; solennità della Santissima Trinità)Dominica prima post pentecosten. Introitus (c. 107v): Domine in tua misericordia (prima domenica dopo la Pentecoste)In festo sanctissimi corporis Christi. Introitus. Cibavit eos (Corpus Domini; solennità del corpo e sangue di Cristo). Graduale (cc. 111v-112r): Oculi omnium (graduale)Dominica secunda post pentecosten (c. 116v): Factus est dominus (seconda domenica dopo la Pentecoste)Dominica tertia post pentecosten. Introitus (cc. 120v-121r): Respice in me (terza domenica dopo la Pentecoste)Dominica quarta post pentecosten. Introitus (c. 125v): Dominus illuminatio mea (quarta domenica dopo la Pentecoste)Dominica quinta post pentecosten. Introitus (c. 130r-v): Exaudi domine (quinta domenica dopo la Pentecoste)Dominica sexta post pentecosten. Introitus (cc. 134v-135r): Dominus fortitudo (sesta domenica dopo la Pentecoste)Dominica septima post pentecosten. Introitus (c. 140r): Omnes gentes (settima domenica dopo la Pentecoste)Dominica octava post pentecosten. Introitus (c. 144r): Suscepimus deus (ottava domenica dopo la Pentecoste)Dominica nona post pentecosten. Introitus (c. 148v): Ecce deus (nona domenica dopo la Pentecoste)Dominica decima post pentecosten. Introitus (cc. 152v-153r): Dum clamare (decima domenica dopo la Pentecoste)Dominica undecima post pentecosten. Introitus (c. 158r): Deus in loco sancto (undicesima domenica dopo la Pentecoste)Dominica duodecima post pentecosten. Introitus (c. 163r): Deus in adiutorium (dodicesima domenica dopo la Pentecoste)
colophon a c. 169r: Laus deo. Explicit graduale feriale a dominica resurrectionis usque ad dominicam duodecimam post pentecosten ad usum sacri templi et baptisterii florentini sancti Ioannis baptiste descriptum et ad finem usque perductum manu ac labore fratris çenobii de Florentia ordinis minorum regularis observantie. In loco sancti Salvatoris prope Florentiam. Prin[...] aprilis. Anno domini M.D.XXXXIIII. Man[...]go lect[...]. Ut deum roget scriptori post morte gaudia celi.
parti aggiunte:In festo Sancti Philippi Neri. Ad missam. Introitus (c. 170r): Alleluia. De excelso (san Filippo Neri, fondatore della Congregazione degli Oratoriani)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 9) il manoscritto è datato al XVI secolo e le sue miniature sono erroneamente attribuite a Lorenzo Monaco. La presenza del colophon a c. 169r ci testimonia che venne scritto nel 1544 dal frate Zanobi da Firenze, forse da identificarsi con lo scriba del Corale E.5, n. 35, mentre era nel convento di San Salvatore nei pressi di Firenze riferendosi, con ogni probabilità, a San Salvatore al Monte.Il codice fa parte del nucleo proveniente dal Battistero di San Giovanni, commissionato dall'Arte di Calimala il cui stemma è rappresentato all'interno di alcune iniziali.
Relazione iconografico religiosa
c. 1v, Resurrezione di Cristo; Cristo, con il vessillo in mano, sorge dal sepolcro; aquila (Mt 28; Mc 16; Lc 24; Gv 20-21; At 1, 3-11)
c. 18v, stemma, araldica
c. 29v, uomo
c. 42r, uomo
c. 56v, fiori
c. 78v, Pentecoste; lo Spirito Santo discende su Maria e gli apostoli (At 2, 1-4)
c. 83r, calice con l'ostia; Eucaristia; sacramento
c. 90r, clero