Descrizione
Graduale con le Sequenze, il Credo e un'aggiunta posteriore con il Credo per la Vergine
Caratteristiche codicologiche
segnatura: moderna a matita al centro del margine esterno a c. 3r "K 2 P 2"data: 1508-1526Provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 632 x 448 (c. 31r); le cc. 36-53 sono leggermente inferiori: mm 625 x 436 (c. 47r)fascicoli legatiguardie: cc. I-III, III’-V' cartacee moderne; cc. IV-V, I'-II' mebranacee antiche numerate cc. 1, 2 e 52, 53cc. V + 50 + V' (cc. 28a, 28b)numerazione coeva a penna e inchiostro rosso in cifre romane al centro del margine esterno (cc. 94r-134r) nella maggior parte delle carte lacunosa a causa delle rifilature del margine esterno; altra numerazione, recente a matita in cifre arabe, nella stessa sede, che include anche le carte di guardia membranacee (sec. XX; cc. 1-53: numerazione di riferimento, c. 28 ripetuta due volte); numerazione moderna, posteriore a quella rossa, in cifre romane a penna e inchiostro nero (cc. 135r-151r). Le carte che nella numerazione coeva corrispondono a quelle numerate cc. 99(?)-106 risultano mancanti per quanto riguarda il testo ma l'attuale numerazione prosegue in modo continuativo.fascicoli: 1 (2), 2 (3), 3 (6), 4 (2), 5 (8), 6 (10), 7-8 (6), 9 (9), 10 (2); i fascicoli 1 e 10 sono formati dalle sole carte di guardia membranacee antiche; richiami assenti.specchio rigato: 47 [471] 114 x 65 [9/296] 78 (c. 31r: le misure sono approssimative poiché lo specchio di scrittura è ormai quasi scomparso a causa dei danni riportati in seguito all’alluvione); 73 [460] 92 x 68 [293] 75 (c. 47r: nella seconda parte del codice lo specchio di scrittura ha misure leggermente diverse e le righe sono tracciate solo con un righello che unisce i fori da compasso)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 31r)
Scrittura
Littera textualis di almeno due mani: una prima mano è simile a quella presente negli altri manoscritti coevi facenti parte dello stesso ciclo (cc. 3r-34r); una seconda mano (probabilmente successiva), almeno per quanto riguarda le iniziali e le rubriche, è presente nelle cc. 34v-35v; un'altra mano, successiva, sia per il testo che per le iniziali, è presente alle cc. 44r-51v. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 685 x 485 x 60; moderna; assi rivestite di cuoio marrone con due fermagli; su entrambi i piatti: fornimenti cantonali e centrali in ottone con lobature e borchie applicate (sec. XVII?); sul piatto posteriore, cartellino con segnatura a penna "K 2/ P2"; 6 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:1 iniziale istoriata4 iniziali figurate1 iniziale decorata
Miniatura di penna:456 iniziali filigranate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con fregetti e bottoncini dorati.
c. 6r, S(anctus) iniziale istoriata caudata (mm 127 x 118; mm 440 x 180 con i fregi) con la Pentecoste. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con bottoncini dorati e fregetti; il campo è in foglia d’oro. Sul fondo, diviso in due occhielli, è la Vergine in preghiera che volge lo sguardo in alto verso la colomba dello Spirito Santo rappresentata nell'occhiello superiore.
c. 8r, V(eni) iniziale figurata caudata (mm 130 x 120; mm 460 x 160 con i fregi) con lo Spirito Santo. Iniziale con la colomba dello Spirito Santo in volo, circondata da un'aura di luce dorata. Il corpo della lettera è rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda.
c. 12r, L(auda Sion) iniziale figurata caudata (mm 130 x 125; mm 420 x 190 con i fregi) con il Calice con l'ostia. Iniziale con il calice sormontato dall'ostia, simbolo dell'Eucaristia: il calice è decorato con figurine di santi entro clipei; nel margine inferiore è la testa di un serafino. Il corpo della lettera è rosa e dalle estremità escono le foglie e i fiori che vanno a formare la coda.
c. 25r, D(ies ire) iniziale figurata caudata (mm 130 x 120; mm 397 x 150 con i fregi) con un Teschio. Iniziale con un teschio e sotto le ossa incrociate. Il corpo della lettera è rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda entro le cui volute sono rappresentati altri due teschi.
c. 44r, P(atrem omnipotentem) iniziale figurata caudata (mm 125 x 95) con Maria Vergine. Iniziale con la Vergine seduta con le mani giunte in preghiera. Il corpo della lettera è campito in rosso e il campo in nero; nel margine superiore è un fregio di rose. L'iniziale è stata realizzata in un periodo successivo rispetto alle altre ed è probabilmente contemporanea all'aggiunta fatta al codice che inizia proprio da c. 44r.
L'iniziale decorata è caratterizzata dal corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda, è ornata con bottoncini dorati e fregetti; il campo è realizzato in foglia d’oro.
c. 3r, V(ictime paschali) iniziale decorata caudata (mm 125 x 120; mm 250 x 175 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda; sul fondo è rappresentato un fregio con fiorellini bianchi e gialli.
Le 436 iniziali filigranate piccole (es. V a c. 8v di mm 105 x 100) hanno il corpo fesso azzurro o rosso con decorazioni floreali, fondo e campo con colore alternato con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune presentano clipei o decorazioni diamantate. Di queste 5 sono decorate:
c. 18v, C con il Calice sormontato dall'ostia (calice con l'ostia; Eucaristia; sacramento)c. 32v, O con Giglio della città di Firenze entro un clipeoc. 34r, P con Croce del popolo fiorentino entro un clipeoc. 36r, P con Stemma dell’Opera del Duomo entro un clipeo c. 41v, Q con Giglio della città di Firenze entro un clipeo
20 iniziali filigranate sono successive (es. cc. 44v-51v).Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale con le Sequenze (cc. 1r-35v), il Credo (cc. 36r-43r) e un'aggiunta posteriore con il Credo per la Vergine (cc. 44r-51v)
Incipit a c. 3r: Victime paschali (sequenza per il giorno di Pasqua e per l'Ottava di Pasqua - di Wipone)Alia sequentia in die penthecostes (c. 8r): Veni sancte spiritus (sequenza per la Pentecoste - attribuita a Stefano di Langhton arcivescovo di Canterbury o a papa Innocenzo III)De corpore Christi sequentia (c. 12r): Lauda Sion Salvatorem (sequenza per il Corpus Domini - di san Tommaso d'Aquino)In agenda mortuorum (c. 25r): Dies ire (sequenza per le messe dei defunti - di Tommaso da Celano)[...] in processioni[...] (c. 34v): Exurge domini (salmo ?)Credo angelorum (c. 36r): Patrem omnipotentem (Credo)Credo de Beata Maria (c. 44r): Patrem omnipotentem (Credo)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (pp. 17-18) il manoscritto è datato al XVI secolo ma non vi sono attribuzioni per quanto riguarda le miniature; è, invece, specificato che inizia da c. 94, fornendo, così, un'ulteriore prova all'ipotesi che si tratti del proseguimento testuale del Corale K.2 L.2, n. 10 il cui testo finisce a c. 93.Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).In questo codice compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Corale K.2 P.2 n. 37, possiamo confermare che costituiva un unico codice con il Corale K.2 L.2 n. 10 poiché nell'Inventario del 1663 sono ancora catalogati come un unico manoscritto di "cento quaranta due carte", che risulta ancora completo di tutte le iniziali miniate partendo da quella di c. 3r ed esclusa quella posteriore a c. 44r; nell'Inventario del 1822 era numerato K2 ma non ci sono riferimenti alle miniature nell'Inventario del 1862 .
Relazione iconografico religiosa
c. 3r, fiori
c. 6r, Pentecoste; lo Spirito Santo scende su Maria e gli apostoli (At 2, 1-4)
c. 8r, Spirito Santo rappresentato come colomba
c. 12r, calice con l'ostia; Eucaristia; sacramento
c. 18v, calice con l'ostia; Eucaristia; sacramento
c. 25r, teschio come simbolo della Morte
c. 44r, Maria Vergine