Descrizione
Antifonario per il Proprio dei santi dalla festa dei santi Filippo e Giacomo alla Trasfigurazione di Cristo, il Comune dei santi e ricorrenze mariane
Caratteristiche codicologiche
segnature: al centro del margine esterno di c. 1r "Y n. 51"data: sec. XVI (Inv. 1958, pp. 27-28)-XVIIProvenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 723 x 527 (c. 96r)fascicoli legatiguardie: cc. I e I' cartacee moderne di restauro (sec. XX), c. II membranacea, numerata A a matita da mano moderna (sec. XX), sulla quale è stato scritto un testo che termina sul recto della c. 1cc. II + 211 + I'numerazione coeva (secc. XVI-XVII) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno; è presente anche una numerazione moderna (sec. XX) in cifre arabe a matita nell'angolo superiore esternofascicoli: 1 (6), 2-7 (8), 8 (4), 9 (2), 10-28 (8), la carta di guardia membranacea anteriore costituisce il primo foglio del primo fascicolo; assenza di richiamispecchio rigato: mm 80 [488] 155 x 102 [290] 135 (c. 96r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 96r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1v-156v; 157v-200v) e aggiunte con interventi di altre mani (cc. Ar-1r; 156v-157r; 200v-203v; 210v-211v); aggiunta di una riga di testo e tetragramma a c. 207r.Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 767 x 545 x 150; parzialmente originale e di restauro; assi rivestite di cuoio marrone, cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchie centrali, decorazioni a sbalzo di tipo fitomorfo stilizzato e gigli. Sul piatto inferiore, due cartellini membranacei, profilati in metallo, con i contenuti "Antiphonarium proprium a kalendis Maji usque ad Transfigurationem Domini" e la segnatura "Y"; quattro bindelle con tenoni, puntali; 7 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di penna:261 iniziali filigranate65 iniziali rubricate
Le 195 iniziali filigranate medie (es. C(rucem) di mm 115 x 105 a c. 29v) hanno il corpo campito con inchiostro rosso o azzurro e fesso con decorazioni geometriche o fitomorfe a risparmio; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni fitomorfe stilizzate; 9 di esse hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 2r, N con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo e il Monogramma dell'Opera del Duomo in inchiostro azzurro entro un clipeoc. 7r, C con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 30v, D con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo c. 32v, D con il Monogramma dell'Opera del Duomo in inchiostro rosso entro un clipeoc. 42r, N con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 69v, E con il Giglio della città di Firenze e la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro clipeic. 70v, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 82r, G con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 116v, V con la Croce del popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeo
4 iniziali sono state realizzate da una mano successiva (cc. Ar-1r); 62 iniziali filigranate sono di misura piccola (es. c. 166r) e alcune di esse sono decorate con una sottile coda con fiorellini realizzati a penna; le 57 iniziali rubricate (es. c. 37v) hanno il corpo realizzato a inchiostro rosso; altre 8 rubricate sono di mano successiva (cc. Ar-1r, 156v, 210v-211v).Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene l'Antifonario per il Proprio dei santi con le Messe dalla festa dei santi Filippo e Giacomo alla Trasfigurazione di Cristo (cc. 1v-136r), il Comune dei santi e ricorrenze mariane (cc. 136r-200r); seguono feste aggiunte (cc. 200v-211v).
Hymnus (c. Ar): Plaude festivo (inno)In festo sanctorum apostolorum Philippi et Iacobi. Ad Magnificat. Antiphona (cc. 1v-2r): Non turbetur cor (santi Filippo e Giacomo Minore apostoli)In festo inventionis sancte crucis. Ad Magnificat. Antiphona (c. 15r): O crux (ritrovamento della santa Croce)In festo sancti Iohannis ante portam latinam. In apparitione sancti Michaelis archangelis. Ad Magnificat. Antiphona (c. 30r-v): Dum sacrum (San Giovanni a Porta Latina; apparizione di san Michele arcangelo)In vigilia sancti Iohannis baptiste. Ad vesperas. Antiphona (c. 39r-v): Ipse preibit ante illum (vigilia di san Giovanni Battista)In festo sanctorum Iohannis et Pauli martyrum. Ad Magnificat. Antiphona (c. 60r-v): Astiterunt iusti (santi Giovanni e Paolo di Roma fratelli martiri)In vigilia sanctorum apostolorum Petri et Pauli. Ad Magnificat. Antiphona (c. 68r): Tu es pastor (santi Pietro e Paolo apostoli)In conversione sancti Pauli apostoli. Ad tertiam. Antiphona (c. 88r): Libenter gloriabor (conversione di Paolo di Tarso)In festo visitationis beate Marie virginis. Ad Magnificat. Antiphona (cc. 91v-92r): Beata es Maria (Visitazione della Beata Vergine Maria)In festo sancte Elisabeth regine Portug[allie]. In festo sancte Marie Maioris. Ad Magnificat. Antiphona (c. 111r-v): Mulier que erat in civitate (sant'Elisabetta, moglie e vedova del re del Portogallo e Terziaria Francescana; dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore)In festo sancti Petri ad vincula. Ad Magnificat. Antiphona (cc. 119v-120r): Sancte Paule apostole (san Pietro in Vincoli)In festo sancte Marie ad Nives. Ad Magnificat. Antiphona (cc. 126v-127r): Sancta Maria succurre (Madonna della Neve)In festo Transfigurationis Domini nostri Iesu Christi. Ad Magnificat. Antiphona (c. 134v): Christus Iesus (Trasfigurazione di Cristo)
Pro communi sancte Marie ad Nives. Antiphona (c. 136r-v): Beatam me dicent (Comune della Madonna della Neve)Sanctus Caietanus. Introitus (c. 145v): Querite primum regnum (san Gaetano Thiene)Pro communi martyrum tempore paschali. In primis vesperis (c. 146r): Lux perpetua (comune dei santi; molti martiri)Pro uno martyre extra tempore paschali. Antiphona (c. 147v): Iste sanctus (martire)Pro confessore pontifice. Ad vesperas. Antiphona (c. 150r): Sacerdos et pontifex (confessore pontefice)Pro confessore non pontifice. In secundis vesperis (c. 153v): Hic vir (confessore non pontefice)In inventione sancte crucis. Hymnus ad vesperas (c. 159v): Vexilla regis (ritrovamento della santa Croce)Hymnus in festo apostolorum Petri et Pauli. Ad laudes (cc. 181v-182r): Beate pastor Petre (santi Pietro e Paolo apostoli)In festo Visitationis beate virginis Marie. Ad vesperas (cc. 185v-186r): Ave Maris stella (Visitazione della Beata Vergine Maria)In transfiguaratione domini. Ad vesperas. Hymnus (c. 196v): Quicumque (Trasfigurazione di Cristo)
(aggiunte) In festo beate Virginis de Monte Carmelo (c. 200v): Sancta Maria succurre (Beata Vergine Maria del Monte Carmelo)In festo Rosarii beate Marie virginis. Tuam sanctam. In presentatione beate Marie virginis (c. 202r): Beata dei genitrix (Beata Vergine Maria del Rosario; Presentazione della Beata Vergine Maria)In festo beate Marie de Monte Carmelo [...] et in festo ad Nives (cc. 203v-204r): Caput tuum (Beata Vergine Maria del Monte Carmelo; Madonna della Neve)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 27-28) il manoscritto, privo di miniature di pennello, è datato al XVI secolo ma non ci sono riferimenti riguardo allo scriba o al calligrafo. In base all'analisi stilistica delle iniziali filigranate, la datazione della decorazione di penna potrebbe ricondursi al XVII secolo; anche l'inserimento della festa di san Gaetano Thiene (c. 145v) confermerebbe l'ipotesi di una collocazione del manoscritto al XVII secolo, dal momento che il santo venne canonizzato l'8 ottobre del 1629.Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526 ed è posteriore al 1516 (Tacconi 2005, p. 175; Tacconi 1999, p. 233). In questo codice compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. Il codice è citato soltanto nell'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico.
Relazione iconografico religiosa
Il manoscritto non presenta iniziali miniate di pennello figurate e istoriate