Descrizione
Il disegno, matita e acquerello policromo su carta, consiste in un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore: nella tavola è rappresentato il prospetto frontale nella scala di 1:50. La composizione prevede un coronamento di tipo tricuspidale: le cuspidi sono equilatere, policrome e decorate a gattoni; quella maggiore reca al centro un medaglione trilobato e culmina con una croce; quelle minori recano tarsie a forma di stella e sono coronate da acroteri a figura angelica. I contrafforti angolari sono conclusi da grandi edicole, mentre quelli mediani culminano in pinnacoli. Sotto il livello di coronamento delle ali, un ballatoio su archetti trilobi aggetta intorno ai quattro contrafforti; si riduce a rilievo decorativo sopra la luce delle navate laterali e si interrompe su quella centrale, ove il campo fra le membrature verticali mediane è occupato dall'inquadratura del rosone. Al di sotto del ballatoio, sopra un fregio continuo tripartito nei colori verde e rosso (serpentinite e calcare del Sugame), corre una fascia di dodici formelle trilobate con le protomi degli apostoli. I quattro contrafforti sono ritmati da una partitura a tarsie geometriche policrome; in basso si aprono edicole contenenti statue di santi che si ripetono nei contrafforti mediani al di sopra del ballatoio. I tre portali sono dotati di cuspidi e lunette, ove sono raffigurati rispettivamente rilievi e mosaici a soggetto mariano. La porta maggiore è coronata, al centro e sugli stipiti, da tabernacoli; quelle minori sono coronate ai lati da pinnacoli e, al centro, da figure angeliche.
Notizie storico critiche
Questo progetto venne presentato da Emilio De Fabris al secondo concorso per la facciata di Santa Maria del Fiore, il cui termine di consegna fu fissato al 30 giugno 1864. Gli elaborati furono esposti dal 15 luglio al 31 dicembre successivi (COZZI M., in CRESTI C., COZZI M, CARAPELLI G., 1987, p. 110). Facendo seguito alle polemiche e ai commenti apparsi sulla stampa, De Fabris pubblicò nel settembre dello stesso anno un opuscolo esplicativo a sostegno delle proprie scelte progettuali: il carattere unitario della facciata, contrapposto all'ipotesi di una sovrapposizione di linguaggi - suggerita nel rapporto della commissione giudicatrice del primo concorso - che rappresentasse l'evolversi degli stili dal XIII al XV secolo; la corrispondenza dello schema compositivo con l'interno della cattedrale; la fedeltà ai motivi decorativi dei fianchi. Il progetto venne approvato all'unanimità dalla commissione giudicatrice, che tuttavia invitò l'autore ad apportare alcune modifiche, quali l'inserimento di una galleria decorativa nella zona mediana, la riduzione della cuspide del portale centrale e l'eliminazione dei pinnacoli (CERRETELLI C., in AA. VV., 1987, pp. 212-215).