Descrizione
Il disegno, inchiostro e acquerello seppia su carta, rappresenta un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore. Nella tavola è rappresentato il prospetto in scala 1:50:la composizione prevede un coronamento tricuspidale: nelle cuspidi, equilatere e decorate a gattoni, sono raffigurati mosaici a soggetto mariano entro cornici ad archetti. La cuspide centrale culmina con una croce; quelle laterali con figure angeliche. Sotto le cuspidi, un ballatoio aggetta intorno ai contrafforti e si riduce sulle navate minori a semplice cornice di archetti pensili, mentre si interrompe sulla navata centrale per lasciare spazio alla riquadratura del rosone. Al di sotto del ballatoio, su un fregio bipartito, corre una galleria di dodici nicchie entro le quali sono collocati gli apostoli; la galleria è interrotta al centro, dove trova posto il tabernacolo che corona la porta maggiore. I contrafforti, a sezione rettangolare, sono ritmati da una partitura di monofore cieche binate e conclusi da pinnacoli; al primo livello vi si aprono edicole ospitanti statue; sul basamento le monofore sono sostituite da bifore cieche, e lo stesso motivo è ripetuto al livello della galleria. La porta centrale reca sulla cuspide un rilievo raffigurante l'incoronazione della Vergine e culmina con il grande tabernacolo contenente la Madonna assisa in trono con il Bambino; nello strombo, sui due stipiti, vengono inserite nicchie con statue. Le cuspidi sulle porte laterali presentano medaglioni al centro e sono coronate da pinnacoli e figure angeliche.
Notizie storico critiche
Questo progetto è una delle varianti elaborate da De Fabris, fra il 1871 e il 1877, dopo l'inizio dei lavori della facciata di Santa Maria del Fiore (CERRETELLI C., in AA. VV., 1987, p.226). A seguito della vittoria del terzo concorso, sancita dalla commissione giudicante il 30 marzo 1867, e confermata dalla Deputazione promotrice per la facciata il 27 giugno 1868, De Fabris sviluppò il suo progetto originario, apportando una serie di modifiche fino al raggiungimento di una redazione definitiva, in scala 1:20, nel maggio 1870. I lavori di demolizione del preesistente rimpello seicentesco furono ultimati entro il 4 settembre 1871 (SETTESOLDI E., ivi, p.37); nello stesso periodo De Fabris eseguì gli scavi e le opere di rinforzo delle fondazioni. A seguito della sospensione del cantiere, imposto dal Ministero della istruzione pubblica - che rivendicava l'autorità di approvare il progetto sollevando obiezioni sulla regolarità nelle procedure del concorso - il disegno della facciata fu rimesso in discussione. Negli anni che seguirono, De Fabris propose ulteriori soluzioni: in questa variante, databile al 1876, si sviluppa e arricchisce l'apparato decorativo. Rimangono invariati, rispetto al progetto del 1870, i pinnacoli derivati dal tabernacolo di Orcagna in Orsanmichele, e le porte, di cui quelle laterali mutuate dalle porte della Mandorla e dei Canonici sui fianchi della cattedrale. (CERRETELLI, ivi, pp. 236, 239, n. 76).