Descrizione
Il disegno, inchiostro e acquerello policromo su carta, consiste in un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore; nella tavola sono rappresentati nella scala di 1:50: a sinistra il prospetto laterale (fianco nord) della facciata; al centro il prospetto frontale, con al lato il campanile di Giotto; in basso la pianta dello spessore murario. Il foglio presenta strappi diffusi e numerose mancanze; al centro del margine inferiore è applicata un'etichetta che identifica l'autore. La composizione prevede una sagoma di tipo basilicale: le tre navate sono coronate da ballatoi rampanti spezzati, in aggetto su archetti trilobati, che seguono l'inclinazione delle falde e si snodano intorno ai contrafforti. Il ballatoio delle ali prosegue orizzontalmente sulla nave maggiore al di sopra dell'occhio centrale, ove senza aggettare si riduce a cornice decorativa. Sul parapetto dello pseudo-ballatoio, in un campo a tarsie geometriche, poggiano grandi finestre cieche: una trifora al centro e due bifore ai lati; quest'ultime si ripetono sulle ali al di sotto del coronamento. L'occhio centrale, nel registro sottostante, è riquadrato a intarsi policromi e affiancato da due nicchie cuspidate con statue di santi. Sotto l'occhio centrale ricorre un altro finto ballatoio che aggetta soltanto sulle membrature verticali. I quattro contrafforti sono decorati con tarsie geometriche policrome; nei due registri superiori sono ripartiti in ordini di monofore accoppiate; sul basamento recano invece una bifora, sormontata da un'edicola cuspidata entro la quale risiede la statua di un evangelista. Il portale maggiore, lunettato e cuspidato, è caratterizzato da una grande strombatura archiacuta e stipiti a coppie di colonne tortili binate; quest'ultime sono sormontate da un doppio ordine di pilastrini e coronate da quattro tabernacoli; la cuspide reca nella specchiatura un rilievo dell'Assunzione e culmina con un tabernacolo con la statua di Cristo. I due portali minori, archiacuti, lunettati e cuspidati, sono coronati al centro da fastigi a figura angelica e, sugli stipiti, da tabernacoli.
Notizie storico critiche
Ferdinando Lasinio iniziò a studiare il problema della facciata del duomo di Firenze a partire dal 1865, con l'intenzione di partecipare al terzo concorso bandito dalla Deputazione promotrice della facciata di Santa Maria del Fiore. Egli non riuscì tuttavia a rispettare il termine di consegna degli elaborati, fissato per il 31 dicembre 1966, e fu pertanto escluso dalla selezione. Espose quindi i disegni a sue spese, riscuotendo grande attenzione da parte del pubblico, insieme a critiche contrastanti. Lasinio ripropose il suo progetto nel 1871, stampando un Appello alla opinione universale, e realizzando un modello che sarebbe stato esposto nella sala di San Matteo in via dell'Oriuolo (CERRETELLI C., in AA. VV., 1987, p. 192). Nel 1883 - anno in cui venivano sottoposte al giudizio del pubblico le due soluzioni di coronamento, tricuspidale o basilicale, previste nei disegni di De Fabris - il progetto di Lasinio venne nuovamente esposto, sebbene la costruzione della facciata fosse ormai giunta al livello sommitale; in tale occasione incontrò il favore di numerosi sostenitori. Lasinio produsse diverse varianti della sua proposta di facciata: nella redazione originale la nave centrale e quelle laterali sono forate da alte logge al di sotto del ballatoio di coronamento. (Ivi, pp. 192-193). Questa variante, terminata nell'aprile del 1867 e modificata nel 1872, prevede la sostituzione di tali elementi con finestre cieche (Ivi, pp. 194-195).