Descrizione
Il disegno, penna su carta, consiste in un progetto di sistemazione dello spazio liturgico della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Nel foglio è rappresentato, in prospettiva, l'interno del duomo, con vista dal fondo della navata verso il presbiterio. Al centro del perimetro presbiteriale è rappresentata la proposta di un ciborio collocato a copertura della mensa. Detta struttura, a pianta quadrata, è sorretta da quattro pilastri, sui quali si impostano archi a tutto sesto raccordati da pennacchi; alla sommità poggia un tiburio a base ottagonale retto da pilastrini.
Notizie storico critiche
Questo progetto, intitolato Fantasia riformatrice in Santa Maria del Fiore, fu elaborato dall'architetto Rodolfo Sabatini nel 1944; intento dell'autore era quello di conferire all'area presbiteriale del duomo di Firenze una diversa sistemazione rispetto al assetto risalente al 1843, dovuto all'intervento di Gaetano Baccani sul preesistente coro cinquecentesco di Baccio Bandinelli (FABBRI L., Il riordinamento del coro del Duomo e lo smantellamento del coro di Bandinelli, in AA.VV. , 1997, pp. 110-132). Come si evince dal disegno, Sabatini prevedeva di rimuovere l'altare maggiore dalla sua posizione, arretrata entro il recinto ottagonale, e di collocare una nuova mensa al centro del coro, sopra un basamento di quattro gradini. A copertura della mensa era previsto un ciborio su quattro pilastri coronato da un tiburio ottagono (LATTUCHELLA A., Le proposte di adeguamento..., in AA. VV, 2013, p. 59). Nel 1954 Lo stesso architetto ricevette l'incarico da parte del cardinale Elia dalla Costa di redigere un nuovo progetto che, come nel suo primo studio, prevedesse una diversa disposizione dello spazio liturgico, migliorandone la visibilità senza eliminare il recinto dell'altare. L'iniziativa rimase irrealizzata; ulteriori tentativi furono elaborati anche dopo la morte di Sabatini (1957), coinvolgendo le figure di Antonio Sabatini (ingegnere dell'Opera), Guido Morozzi, Lando Bartoli, ma senza alcun esito (ivi, pp. 62-81). Alla fine degli anni sessanta si decise di eseguire alcune minime trasformazioni, ritenute indispensabili ad adeguare il coro alle prescrizioni del Concilio Vaticano II: la pianta della gradinata fu ridisegnata, la mensa fu staccata dal dossale bandinelliano e sostituita con un altare al centro del recinto; la cattedra vescovile fu rimossa dal lato nord e collocata davanti al dossale (ivi, pp. 75-76). Per una breve biografia di Rodolfo Sabatini si veda: TORRESI A. P., Il "Dizionario Faini", Ferrara 1997, pp. 108-109.