Descrizione
Il disegno, inchiostro e acquerello a colori su carta, rappresenta un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore. Il foglio è danneggiato dall'alluvione del 1966 e restaurato. Nella tavola sono rappresentati: al centro del foglio, da sinistra a destra, il prospetto laterale della facciata, il prospetto frontale, la sezione sull'asse; in basso è rappresentata la pianta della facciata. Il prospetto frontale risulta mancante di un'ampia porzione del coronamento e di una parte del contrafforte angolare destro; è ritagliato lungo il bordo del disegno e applicato su un secondo foglio, ove figurano le altre viste. Quest'ultime si presentano poco leggibili e interessate da mancanze consistenti. La composizione prevede una sagoma di tipo basilicale: le tre navate sono coronate da ballatoi rampanti spezzati con parapetto a traforo in aggetto su archetti pensili; il ballatoio sulla nave maggiore è decorato con gattoni salienti. Quello delle ali non sporge sui contrafforti mediani, ove si interrompe riducendosi al solo motivo del parapetto. I quattro contrafforti a spigoli smussati sono ritmati da specchiature rettangolari e conclusi da tabernacoli con statue; alla base e alla sommità presentano un registro di bifore cieche e nella zona mediana vi si aprono due ordini di nicchie con statue. La superficie fra le membrature è ritmata da tarsie policrome rettangolari derivate dai fianchi del corpo ecclesiale; i tre rosoni sono riquadrati ad intarsi. Sotto il coronamento delle ali corre una sequenza di tredici piccole edicole, cuspidate con statue, sopra un fregio continuo tripartito a ricorsi verdi e rosa (serpentinite e marna del Sugame). Le tre porte sono archiacute e cuspidate; quella centrale è coronata da un tabernacolo con la Vergine in trono. Fra i contrafforti mediani e la porta centrale si inseriscono due portali ciechi più piccoli, con cuspidi e lunette; al'interno di ciascuna, in basso, trovano posto due nicchie binate.
Notizie storico critiche
Questo progetto fu presentato anonimo al primo concorso per la facciata di Santa Maria del Fiore, bandito il 10 novembre 1861 con termine di consegna fissato al 30 settembre 1862. Contraddistinto dal motto Desio d'onor esser mi fece audace, è attribuito da Cozzi (in CRESTI C., COZZI M., CARAPELLI G., 1987, pp. 85, 87) all'architetto e ingegnere Michelangelo Maiorfi, per deduzione da notizie documentali. Lo stesso disegno è indicato come anonimo da Cerretelli (in AA.VV., 1987, pp. 118-119), che invece attribuisce al Maiorfi un altro elaborato fra quelli della medesima competizione, sulla base di un confronto stilistico con il progetto che quest'ultimo presentò al terzo concorso (ivi, pp. 126-127). Di questo disegno sappiamo che figura fra quelli segnalati dalla giuria e premiati con una menzione d'onore; fu considerato fra i migliori con lo stesso tipo di coronamento, pur incontrando pareri sfavorevoli per l'inadeguatezza degli elementi decorativi. Furono criticati in particolare i pinnacoli, il disegno dei ballatoi, i gattoni salienti sulla navata centrale, la galleria di nicchie, le porte cieche al lato di quella centrale.