Descrizione
Il disegno, eseguito a inchiostro e acquerello su carta, è in cattivo stato di conservazione in seguito all’alluvione del 1966: presenta, infatti, alcuni strappi, e manca di una piccola porzione in alto a destra. Vi è rappresentato un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore, caratterizzato da coronamento tricuspidale con alti pinnacoli posti ai lati delle cuspidi. Sotto la cuspide centrale e, a dividere i due livelli della facciata, sotto le cuspidi laterali, sono previste arcatelle cieche trilobate contenenti statue. I tre portali sono archiacuti, strombati e cuspidati; al di sopra del portale centrale, contenuta nell’alta cuspide, è presente una loggetta di archi trilobati di ispirazione orientale. Gran parte del repertorio decorativo – specchiature marmoree, nicchie con statue, etc. – è tratto dai fianchi del Duomo e dal Campanile.
Notizie storico critiche
Il disegno, presentato anonimo al secondo concorso per la facciata di S. Maria del Fiore nel 1864 e contraddistinto dal motto «Alle bell’opre è stimolo la gloria e non la mercé», è escluso dall’esame già nella prima riunione della commissione. L’Opera del Duomo possiede altri due disegni presentati anonimi al secondo concorso e subito esclusi dall’esame, rispettivamente contraddistinti dai motti « Dell’arte amor mi mosse» e « Un nobile desio mi spinge all’opra»(Cfr. 09/00229209; 09/00229975).
(CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, p.167, n. 39)