Descrizione
Il disegno, eseguito a inchiostro e acquerello policromo su carta, in stato di conservazione mediocre, rappresenta un progetto per la facciata di S. Maria del Fiore in scala 1:50, contrassegnato dalla lettera A. La composizione presenta coronamento di tipo “mistilineo”: secondo le pendenze del tetto sulla navata maggiore, a ballatoio orizzontale sulle due navate laterali. Sotto il ballatoio corre una pseudo galleria di nicchie con statue, con il sottostante fregio ripartito in fasce orizzontali, intervallato da mensole in corrispondenza delle nicchie. Tutti e tre gli oculi circolari sono inscritti in cornici quadrate; la decorazione dei pilastri e della parte superiore, intorno all’oculo centrale, è tratta dai fianchi del Duomo e dal Campanile. I tre portali cuspidati, il centrale dei quali ha dimensioni maggiori, presentano una lunetta archiacuta decorata a bassorilievo, sotto la quale è posta una fascia orizzontale: quest’ultima è caratterizzata dalla presenza di tre nicchie con statue sulla porta centrale, e da altrettante formelle sulle porte laterali. Ai lati della porta centrale, in corrispondenza del basamento, sono poste due coppie di nicchie cuspidate con statue.
Notizie storico critiche
Il progetto è presentato dall’architetto fiorentino Mariano Falcini al secondo concorso per la facciata di S. Maria del Fiore, nel 1864. L’autore, come vincitore di un premio minore al primo concorso, è tra i dieci artisti invitati a presentare un nuovo progetto per la facciata. Insieme al presente progetto, realizzato tenendo conto delle critiche ricevute nel precedente concorso e contrassegnato dalla lettera A, egli consegna anche il vecchio progetto con alcune modifiche, contrassegnato dalla lettera B. Il progetto preso in esame è però meno apprezzato dell’altro e non ottiene voti. Entrambi i disegni verranno ripresentati, con modifiche minime, al terzo concorso, nel corso del quale la situazione si invertirà e il progetto A sarà preferito al progetto B. (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, p.154, n. 32)Nella relazione a stampa allegata ai disegni, Falcini lamenterà che i giudizi precedenti «hanno mancato sempre di decisioni precise da potersene giovare» (FALCINI M. 1867)