Descrizione
Lampada pensile a triplice sospensione con corpo piriforme, concluso da terminale a ghianda; collo stretto con fastigio a margine liscio; attacchi fitomorfi per le tre catene di sostegno, formate da maglie poligonali raccordate da cavetti; sospensione cupoliforme piuttosto schiacciata, provvista di anello apicale. Una corona di doppie foglie ovate e nervate ricorre nella zona inferiore del corpo, sul fastigio del collo e sulla cupola di sospensione. Una decorazione a fune perlinata percorre la base del terminale, mentre due cornici a cordoncino, di diverso spessore, delimitano la restante zona liscia e specchiante. Gli attacchi delle catene sono formati da lisce volute a "C"contrapposte, dalla cui estremità partono foglie di acanto, singole nella parte superiore e triplice in quella inferiore.
Notizie storico critiche
L'iscrizione incisa sul corpo della lampada ne documenta la proprietà (V. iscrizione ). Dei due benefattori - Vittorio e Luigi Cortigiani - non si conoscono attualmente notizie certe a causa della laconicità dei documenti metropolitani. Presumibilmente si trattava di due facoltosi devoti o forse - per analogia con un'altra lampada ( cfr. 09/00347087 ) - di due cappellani della metropolitana. La lamapada era collocata originariamente nella Cappella della Immacolata Concezione. La tipologia dell'arredo si avvicina agli altri lumi utilizzati nella stessa cappella. Essi costituivano un corpus di trecidi lampade commissionate dai devoti in onore della Vergine. La lampada in esame fu realizzata in un periodo prossimo alla data di donazione ( 1837 ), probabilmente in ambito fiorentino. Lo stile è infatti coerente con le pecurialità dell'oreficeria locale dell'epoca. Anche se la tipologia piriforma ripete modelli precendenti, la forma compatta, equilibrata e rigorosa si dimostra aggiornata al gusto contemporaneo.
Relazione iconografico religiosa
L'ornamentazione è affidata a motivi neoclassici, interpretati secondo lo spiccato naturalismo e senso plastico tipici delle realizzazioni del secondo Ottocento. A tal proposito si notino la resa degli attacchi per le catene. Il margine lineare del fastigio, il terminale ornato con un motivo a fune perlinata e la tipologia degli attacchi trovano inoltre puntuali confronti in lampade fiorentine databili ai decenni centrali del secolo.