Descrizione
Il modello si presenta su due ordini sovrapposti . Il primo ordine origina da una serie di gradini impostati su un basamento con modanture , risulta scandito verticalmente da quattro paraste composte, scanalate e raddoppiate (una sull'altra dalla più grande alla più piccola) , coronate da semicapitelli di tipo corinzio, anch'essi ripetuti, corrispondenti alle paraste. Le quattro paraste delimitano il primo ordine in tre parti; le parti laterali presentano simmetricamente due portali rettangolari con semicolonne scanalate ai lati, con semicapitelli di tipo corinzio, che sorreggono un timpano ad arco a sesto ribassato con cornice modanata, sopra i portali due specchiature quadrangolari con cornice modanata; sopra queste due finestre rettangolari a edicola con basamento inferiore, due semicolonne scanalate ai lati, con semicapitelli di tipo corinzio coronate da timpani triangolari con cornice modanata. La parte centrale del primo ordine presenta un ampio portale rettangolate con due semicolonne scanalate, con semicapitelli di tipo corinzio, sopra queste una trabeazione a fascia con cornicione modanato. Sopra il portale in facciata vi sono delle specchiature rettangolari incorniciate e da cui ha origine una serliana composta da una finestra centrale e due piccole nicchie ai lati, ad arco, delimitata ai lati da due semicolonne scanaltate con capitelli, una trabeazione a fascie con cornicione modanato, sopra la quale una cartella a volute coronata dallo stemma mediceo a rilievo. Ai lati del portale centrale vi sono due nicchie ad arco, a edicola, sovrapposte per parte; quelle in basso coronate da timpano e quelle in alto con cornice a fascia rettangolare, hanno una balaustra a colonnine.
Il primo ordine termina con una trabeazione a fascia con cornicione su mensole.Il secondo ordine prosegue con un basamento a fascia, per tutta la facciata, corrispondente alla trabeazione sottostante, sopra a questo nella parte mediana si erge il secondo ordine , tipo ad edicola, solo per il corpo centrale delimitato ai lati da due paraste scanalate con semicapitelli di tipo corinzio. Al centro vi è una porta-finestra rettangolare a edicola con balaustra a colonnine, incorniciata da semicolonne con capitelli corinzi con trabeazione e timpano ad arco ribassato con cornice modanata. Ai lati della finestra del secondo ordine due nicchie ad arco a tutto sesto con basamenti atte ad alloggiare le statue. A raccordo del corpo mediano del secondo ordine con il primo ordine due volute con cornice a fascia. Corona il secondo ordine un timpano triangolare con motivo spezzato e poi ripreso, incorniciato con cornice su mensole e modanature
Notizie storico critiche
La demolizione della facciata Arnolfiana, avvenne tra il 21 gennaio e il 9 luglio, ed esiste un resoconto di anonimo che riporta puntualmente la vicende dello smantellamento. In tale scritto, rinvenuto nel 1757 dal Richa tra le carte di Francesco Rondinell . Il modello, venne eseguito per il concorso per il rifacimento della facciata del Duomo del 1587-89, progetto di rifacimento che non ebbe seguito poiché il 19 ottobre1587 il granduca Francesco I morì fulminato da una malattia.Il Modello viene tradizionalmete attribuito dalla critica al Dosio, vedasi L. Del Muro (1887), K. Busse (1911), V. Daddi-Giovannozzi, (1936), A. Matteoli (1974). Fa eccezione la paternità espressa dal G. Poggi (1904) che riconduce a Don Giovanni dei Medici, avallata sia da considerazioni stilisiche che documentarie, secondo il quale il progetto riflette a pieno la tradizione cinquecentesca. Secondo gli storici la fiducia e l'apprezzamento accordati dall'Opera e dall'ambiente granducale al Dosio si concretizzò con l'incarico alla realizzazione della finta facciata per le nozze di Ferdinando I nel 1589.Il progetto, criticato in quanto troppo michelangiolesco, riscosse molto successo anche presso il Granduca Ferdinando II che volle addirittura riproporlo al concorso del 1633.