Descrizione
La scultura è concentrata essenzialmente sui lineamenti del volto e dell'espressione. La testa di San Giovanni Battista, presenta uno sgurdo imponente, serio. I capelli, leggermente lunghi e ondulati avvolgono con grazia il volto allungato, facendo intravedere gli zigomi. lo stesso movimento continua nelle ciocche della barba, anche sè leggermente danneggiata rispetto all'insieme dell'opera. Come si può notare sono evidenti alcune mancanze quali, il naso e piccole parti della barba.
Notizie storico critiche
La scultura raffigura San Giovanni Battista. Secondo Venturi (1904) l'opera faceva parte della cerchia di Giovanni Pisano. Il Raggianti (1936), sosteneva la sua provenienza dalla Porta del Battistero, inserendola all'interno del gruppo di opere del Maestro di San Giovanni. Quest'artista avrebbe eseguito tra il 1909 -1913 il gruppo con il Battesimo, già presente sulla Porta Sud del Battistero. Il Weinberger (1937) considerava l'opera più tarda, molto più vicina allo stile di Andrea Pisano. Il Tosca (1951) a sua volta associava la scultura alla mano di Tino da Camaiano come anche il Valentiner (1954), sostenendo addirittura che raffigurasse la testa di San Giovanni Battista collocato tra il Levita e il Fariseo, sulla porta Nord del Battistero, prima di essere sostituito dal gruppo scultoreo del Rustici. La Brunetti (1969) sosteneva con una certa riserva la teoria del Weinberger.
Relazione iconografico religiosa
San Giovanni Battista è una delle figure più rappresentate nella cristianità, ed è una delle figure principali del Vangelo. Secondo il Cristianesimo la sua vita e predicazione sono fortemente intrecciate con con l'opera di Gesù.