Descrizione
L'opera di forma esagonale con cornice modanata raffigura il momento in cui Dio creò Adamo. Sulla sinistra si trova il Padre Eterno proteso in avanti verso Adamo. Il Padre Eterno abbigliato all'antica è rappresentato a figura intera, il volto di profilo con barba e capelli lunghi. Adamo è rappresentato in basso a destra, nudo, disteso su delle rocce, con la mano destra ed il volto rivolti verso Dio. Sullo sfondo sono raffigurati due alberi ed una palma.
Notizie storico critiche
Il rilievo con la Creazione di Adamo risale ad una prima fase dei lavori che interessarono la decorazione plastica della facciata ovest del Campanile, tali lavori iniziarono nel 1334 e si conclusero nel 1343. In passato la formella con la Creazione di Adamo e tutta la decorazione plastica del Campanile furono attribuiti erroneamente a Giotto che si occupò del progetto del Campanile, ma che si limitò alla sola ideazione della decorazione plastica poi realizzata da Andrea Pisano ed aiuti (Becherucci, 1965). Andrea Pisano iniziò a lavorare ai rilievi dopo aver già eseguito le porte bronzee del Battistero, l'artista diresse i lavori del Campanile fino agli anni Quaranta quando fu sostituito da Francesco Talenti. La realizzazione dei rilievi si dovrebbe suddividere in due fasi, una prima fase che si conlcuse nel 1343 e che interessò i rilievi della facciata ovest (rilievi della Genesi e "Tubalcain"); la seconda fase dei lavori dovrebbe andare dal 1348 al 1350 quando Andrea Pisano realizzò gli esagoni che raffigurano la Venatio sino alle tre Arti, lasciando l'esecuzione dei rilievi dell'ordine superiore agli aiuti. Successivamente vennero realizzate le losanghe con i Sacramenti dallo scultore Alberto Arnoldi e nel 1431 vennero commissionati cinque rilievi esagonali a Luca della Robbia.
Dal 1964 al 1970 le formelle del Campanile furono sostiutite con calchi in marmo artificiale (cemento bianco e polvere di marmo), uno speciale materiale plastico di fabbricazione tedesca che ne garantiva una riproduzione fedele; la prima formella ad essere sostituita da una copia ed essere trasferita al Museo dell'Opera del Duomo fu la formella con la Creazione di Adamo nel 1964 (cfr. Fabbri L., 2012).
Relazione iconografico religiosa
Il rilievo raffigura la Creazione di Adamo ricollegandosi alle parole della Genesi (I,26) "e Dio disse: facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra"; tale immagine ci vuol far meditare sul grande lavoro di Dio che è la Creazione, il cui vertice è l'uomo fatto ad immagine del Creatore.
L'opera è la prima della serie di formelle esagonali e di losanghe che partendo dalla facciata ovest proseguivano sui lati sud, est e nord del Campanile; il programma iconografico che sta alla base della decorazione scultorea fu ispirato secondo lo Schlosser dall'Etymologiae di Isodoro di Siviglia, Li livres du tresor di Brunetto Latini e lo Speculum di Vincenzo Beauvais; gli esagoni illustrano le attività umane divise dalla Scolastica in Artes Mechanicae, Artes Liberales e Arti della Virtus, nell'ordine superiore sono raffigurate le arti del Trivio e del Quadrivio tramite le quali l'uomo è nuovamente degno della redenzione alla quale poi alludono le statue superiori con i Re, Profeti, Sibille e Patriarchi (Schlosser, 1896). Secondo Timothy Verdon l'ispiratore del ciclo fu uno scrittore fiorentino Fra Remigio de' Girolami, domenicano di Santa Maria Novella, che la tradizione ritiene maestro di Dante e che fu allievo di Tommaso d'Aquino; il testo utile per capire il programma iconografico della decorazione scultorea del Campanile è il suo Contra falsos ecclesie professores dove Fra Remigio esprime la teoria che la Chiesa Cattolica "conosce" tutte le discipline del sapere umano e ne mette in risalto le loro funzione rivelatrice della perfezione di Cristo (Verdon, 1994). La decorazione scultorea del Campanile risponde ad un programma iconografico legato ai programmi inconografici con cui erano state progettate e realizzate le opere degli altri monumenti della Piazza del Duomo: i mosaici del Battistero conclusi nel XIII secolo esprimevano una prima catechesi che mirava ad introdurre il fedele a tutta la lunga storia della salvezza; seguito dal programma iconografico pensato per la facciata del Duomo che parlava della vita di Maria mediatrice della Redenzione. Il programma iconografico del Campanile è il più difficile da comprenedere, i primi sette rilievi rappresentano prima l'operosità di Dio che crea Adamo e poi Eva e poi l'opera degli uomini che lavorano la terra, seguiti poi dalle formelle che raccontano la nascita delle diverse attività umane partendo dai primi lavori primordiali secondo la Genesi, raffigurandone i fondatori biblici: Jabal, Jubal, Tubalcain fino a Noè. A queste formelle seguono le losanghe con i pianeti, perchè secondo la mentalità medievale i lavori dell'uomo subiscono l'influsso degli astri e dei pianeti ed infine seguono le immagini dell Virtù che insegnano all'uomo a trasformare la realtà. Sul lato nord del Campanile si trovano le losanghe con la raffigurazione dei Sacramenti che rappresentano il culmine della visione "cattolica" universale in cui viene offerta "la totalità delle conoscenze", nella consapevolezza che il principio di ogni verità e di ogni forma di esistenza è Dio stesso come ricorda Fra Remigio (Verdon, 1994).