Descrizione
La statua, in maro bianco, di dimensioni inferiori al naturale, rappresenta una figura di giovane, con volto ovale e pieno, occhi grandi, naso piccolo labbra serrate e capelli raccolti in alto. Esso è è vestito di una camicia, stretta ai fianchi con una cintura, e una tunica che gli copre le gambe con ampi panneggi fino ai piedi, privi di calzari. La figura è immaginata in posa stante, bilanciata col peso sulla gamba sinistra, ad arcuare la schiena, la mano sinistra al fianco, e la retta a tenere un piccolo cartiglio srotolato.
Notizie storico critiche
Il nome del progettista responsabile della Porta della Mandorla non ci è pervenuto; sono stati proposti i nomi dei capomastri Lorenzo di Filippo (1391) e Giovanni d'Ambrogio (1408). Dovette comunque tratarsi di un progetto approssimativo. Un documento del 1409 testimonia che l'Opera decise di spostare a questa data un gruppo di statue dell'Annunciazione dall'Altare della Trinità nel Duomo alla lunetta dela Porta della Mandorla, il che avvenne, come testimoniato da un documento del 1414. Queste statue furono poi sostituite dal mosaico del Ghirlandaio del 1489. Nel 1414 Nanni di Banco ricevette l'incarico per il frontone con l'Ascensione di Maria e il dono della cintola; i documenti riportano che egli realizzò il rilievo tra il 1417 e il 1420, ma si sa che alla sua morte, nel 1421, questo non era ancora stato montato (lo sarà undici mesi più tardi). Le due statue di Profeti ai lati del frontone sono evidentemente opera di due mani differenti. Quella di sinistra è stata variamente attribuita a Donatello e al Ciuffagni. La presente opera, è stata invece attribuita o a Donatello (Wundram) o a Nanni di Banco (Janson), con datazione 1406-1409 (o anche prima, giacché dal 1404 al 1409 si ha un vuoto nei documenti), oppure al giovane Luca della Robbia (Seymur, Bellosi, Gentilini, Galli), con datazione 1422-1423. La statua fu collocata certamente nel 1422 con il frontone. La rarità del soggetto di figura di profeta ragazzo, e altre affinità di collocazione e formali lascino supporre che questa e l'altra statua di giovane al lato del frontone, siano state realizzate in parallelo, ed è forse Donatello l'ideatore della coppia.
Relazione iconografico religiosa
La figura è generalmente considerata o un profeta o il giovane san Giovanni battista. La si può ritenere un profeta per via dei suoi attributi iconografici: la veste all'antica e del rotolo. Anche la posizione sembra confermare questa ipotesi: essa era collocata nell'angolo superiore della Ports+a della Mandorla, a sovrastare l'immagine dell'Ascensione della Vergine e dell'Annunciazione dei timpani sottostanti, luogo solitamente riservato alle figure, appunto, di profeti, dalla tradizione iconografica mariana. La giovane età della figura potrebbe identificarlo con il profeta Geremia, che nell'Antico testamento è indicato come il più giovane. La corrispondenza di questa figura con l'Annunciazione, potrebbe essere riferita a quel versetto del suo Libro dove l'esegesi cristiana ha letto adombrata una prefigurazione di Maria: «Ti ho amato di amore eterno: per questo ti conservo ancora pietà . Ti edificherà di nuovo e tu sarai riedificata, vergine di Israele» (Geremia, 31, 3-4). Secondo altri (Darr-Bonsanti) si tratterebbe del giovane battista, scalzo perché a piedi nudi nel deserto, vestito con la tunica del suo martirio, che dovremmo immaginare rossa. Il cartiglio nella sua mano sarebbe correllato all'Annunciazione, e quindi al suo ruolo di ultimo profeta, che ha annunciato la nascita del Messia.