Descrizione
La Porta Nord del Battistero di Firenze è costituita da due grandi battenti rattangolari, all'interno dei quali sono organizzate su sette livelli delle coppie di formelle. Queste sono in bronzo fuso a cera persa con doratura, hanno forma quadrata ed al centro presentano un compasso polilobo goticheggiante entro il quale vi sono raffigurazioni in rilievo: venti episodi della Vita di Cristo, i quattro Evangelisti ed i quattro Padri della Chiesa.
Nel battente di sinistra, dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra, incontriamo le seguenti rappresentazioni: "Salita di Cristo al monte Calvario", "Crocifissione", "Orazione di Cristo nell'Orto dei Getsemani", "Cattura di Cristo", "Trasfigurazione", "Resurrezione di Lazzaro", "Battesimo di Cristo", "Cristo tentato sul monte", "Annunciazione", "Natività di Gesù", "San Giovanni Evangelista", "San Matteo Evangelista", "Sant'Agostino" e "San Girolamo".
Nel battente di destra incontriamo invece: "Resurrezione di Cristo", "Pentecoste", "Flagellazione di Cristo", "Cristo davanti a Pilato", "Entrata di Cristo in Gerusalemme", "Ultima Cena", "Cristo caccia i mercanti dal Tempio", "Cristo cammina sulle acque del lago Tiberiade", "Adorazione dei Re Magi", "Disputa di Gesù con i Dottori nel Tempio", "San Luca Evangelista", "San Marco Evangelista", "San Gregorio Magno" e "Sant'Ambrogio".
Intorno alle formelle vediamo delle fasce decorate a rilievo con motivi vegetali e animali; in corrispondenza degli angoli delle formelle incontriamo delle testine di Profeti e Sibille ad alto rilievo (tra queste testine è riconoscibile anche un autoritratto del Ghiberti). Nella cornice tra la terza e quarta fila dal basso del battente di sinistra, sopra le formelle con Natività di Gesù e Adorazione dei Re Magi, vediamo la firma dell'autore: "OPVS LAVRENTII FLORENTINI".
Gli stipiti e le trabeazioni sono anch'essi in bronzo fuso e presentano delle cesellature a rilievo con motivi decorativi vegetali e animali.
Sul tergo della porta abbiamo di nuovo una divisione in formelle, al centro delle quali sono raffigurate a rilievo delle teste leonine.
La porta poggia su un gradino rettangolare in bronzo.
Notizie storico critiche
Come ricorda lo stesso Ghiberti nei suoi Commentarii, egli si aggiudicò la commissione per la Porta Nord del Battistero vincendo il concorso indetto dall'Arte di Calimala nel 1401, al quale parteciparono tra gli altri anche Brunellesci e Jacopo della Quercia. Un primo contratto viene firmato dall'artista insieme al patrigno, Bartolo di Michele, il 23 novembre 1403; si può quindi considerare questa data per l'inizio dei lavori, che dovettero terminare entro il 1424. In quell'anno la porta fu difatti collocata di fronte alla Cattedrale, per poi essere spostata sul lato nord nel 1452.
In entrambi i contratti - il secondo stipulato stavolta solo con il Ghiberti il 1 giugno del 1407 - la committenza specifica che "Lorenzo deve lavorare di sua mano le figure, alberi e simili cose", volendosi assicurare lo stesso livello qualitativo della formella con il "Sacrificio di Isacco" presentata al concorso. Pur essendo molti i collaboratori che parteciparono all'immane progetto (si possono ricordare ad esempio Michele da Firenze, Bartolo Ciuffegni, il giovanissimo Paolo Uccello, Maso di Cristofano, forse identificabile con Masolino, e soprattutto Donatello), fu effettivamente mantenuta una forte uniformità tra le varie componenti della porte e la mano del Ghiberti rimase predominante.
I lavori si protrassero per due decenni ed evidentemente in quel lasso di tempo lo stile personale di Lorenzo evolse, lasciandosi alle spalle le istanze medievali, per aprirsi in un primo momento al Gotico Internazionale e successivamente alle suggestioni del primo Rinascimento. Varie proposte sono state avanzate sull'ordine cronologico con il quale vennero realizzate le formelle ma la più convincente rimane quella del Krautheimer. Lo studioso individua dei punti fermi nello stile del Ghiberti - il "Sacrificio di Isacco" del 1401, il "San Giovanni" del 1412-1415 e il "San Matteo" del 1419-22 - e partendo da qui suggerisce una suddivisione in quattro fasi per la realizzazione delle formelle della Porta Nord.
Ad un primo gruppo di rilievi, risalente presumibilmente al periodo tra il 1403 e il 1407, apparterrebbero le formelle raffiguranti l' "Annunciazione", la "Natività", l'"Adorazione dei Magi" e l'"Orazione di Cristo nell'orto dei Getsemani". Tra il 1407 ed il 1413-15, nella fase in cui l'artista è più vicino alla maniera del Gotico Internazionale, sarebbero state realizzate le formelle con "Cristo tra i Dottori nel Tempio", "Cristo tentato sul monte", "Trasfigurazione", "Crocifissione", "Ultima Cena", "Battesimo di Cristo", i quattro Evangelisti ed i quattro Padri della Chiesa (per la prima volta viene introdotto lo "stiacciato"). Del terzo gruppo, quindi realizzate approssimativamente tra il 1415-1420, farebbero parte: "Cacciata dei mercanti dal tempio", "Resurrezione di Lazzaro", "Entrata di Cristo a Gerusalemme", "Cristo davanti a Pilato", "Resurrezione di Cristo"e "Cristo cammina sulle acque del lago Tiberiade". Le ultime formelle, databili tra il 1420-1424, sarebbero perciò: "Arresto di Cristo", "Salita di Cristo al Calvario", "Flagellazione di Cristo" e "Pentecoste".
Gli stipiti della porta, i fregi tra le formelle e le testine di Profeti e Sibille conclusero il lavoro.
Relazione iconografico religiosa
L'ordine iconografico/concettuale con cui andrebbero lette le tre porte del Battistero di Firenze prevede di considerare come prima la Porta del Paradiso, benché storicamente realizzata per ultima; questa è dedicata difatti all'Antico Testamento e quindi all'attesa del Messia. Verrebbe poi come seconda la Porta di Andrea Pisano, prima ad essere realizzata, dove è rappresentata la vicenda di San Giovanni Battista, ultimo profeta veterotestamentario e primo testimone diretto di Cristo; figura quindi di raccordo tra Vecchio e Nuovo Testamento. Come terza e ultima andrebbe perciò considerata l'attuale Porta Nord, inizialmente concepita per essere posta di fronte all'ingresso della Cattedrale, dove è narrata la vicenda di Cristo Salvatore dell'umanità; culmine quindi delle Sacre Scritture.
La Porta Nord del Ghiberti è suddivisa in ventotto formelle organizzate su sette fasce con quattro formelle per ciascuna, due per battente.
La fascia in basso è dedicate ai quattro principali Padri della Chiesa: Sant'Agostino, San Girolamo, San Gregorio Magno e Sant'Ambrogio. A loro si deve l'elaborazione dottrinale del messaggio di Cristo sul quale si basa la Chiesa. Nella seconda fascia dal basso incontriamo i quattro Evangelisti - Giovanni, Matteo, Luca e Marco - , testimoni della storia di Cristo che sarà narrata sopra. Nei fregi tra le formelle vi sono poi testine di profeti e sibille, ovvero coloro che hanno preannunciato la venuta di Cristo.
A partire dalla terza fascia dal basso dei battenti, da sinistra verso destra, secondo l'ordine cronologico degli eventi, sono rappresentati venti episodi della Vita di Cristo, partendo dall'annuncio della sua venuta e concludendo con la fondazione della sua chiesa. Le prime quattro storie - "Annunciazione", "Natività", "Adorazione dei re Magi" e "Gesù tra i dottori nel Tempio" - sono dedicate all'infanzia di Gesù ed illustrano la sua manifestazione nei confronti del mondo pagano e di Israele. Nei quattro episodi successivi viene rappresentata la natura divina di Cristo; nelle scene del "Battesimo" e delle "Tentazione sul monte" si manifesta difatti come Figlio di Dio, mentre nella "Cacciata dei mercanti dal Tempio" e nel miracolo di "Cristo che cammina sulle acque" viene rispettivamente presentato come sommo sacerdote e padrone sugli elementi naturali. Nella scena della "Transifigurazione" viene ribadita la divinità di Cristo, nella "Resurrezione di Lazzaro" si rivela come vincitore sulla morte, nell'"Entrata di Cristo a Gerusalemme" viene infine mostrata la sua regalità. Con l'episodio dell'"Ultima Cena" ha inizio la narrazione della Passione di Cristo e del suo sacrificio per il bene dell'umanità ("Orazione di Cristo nell'Orto dei Getsemani", "Cattura di Cristo","Flagellazione di Cristo", "Cristo davanti a Pilato","Salita di Cristo al monte Calvario") che culmina con le raffigurazioni della "Crocifissione" e della "Resurrezione" in alto al centro, in posizione privilegiata. Infine l'ultima formella dedicata alla "Pentecoste" e quindi all'inizio della diffusione del messaggio cristiano e all'istituzione della Chiesa.
In sintesi, attraverso l'elaborazione dottrinale dei Padri della Chiesa e la testimonianza dei Vangeli, si manifesta in modo evidente il ruolo centrale di Cristo, salvatore e redentore del genere umano.