Descrizione
Lunetta a rilievo in terracotta invetriata che rappresenta San Zanobi tra due angeli. San Zanobi indossa la mitra papale e il piviale chiuso con una fibbia. Ha la mano destra sollevata nel gesto della benedizione e con l'altra mano sorregge il pastorale e un volume; la testa è inclinata verso destra. Ai lati due angeli adoranti raffigurati con le mani giunte. Motivi decorativi geometrici e vegetali ornano i colletti delle vesti delle figure, la mitra e il libro. Le figure sono di colore bianco su fondo azzurro.
Notizie storico critiche
Il 15 maggio 1496 Andrea della Robbia riceveva un pagamento per aver eseguito la lunetta per decorare la porta della Compagnia di San Zanobi che era situata di fianco al campanile e fu abolita nel secolo XVIII. La ricordano il Cinelli, il Del Migliore e il Richa. Gran parte dei critici tuttavia ritiene che l'opera spetti nella quasi totalità alla bottega sotto la guida del maestro, mostrando di non raggiungere il livello qualitativo delle creazioni originali di Andrea (Cavallucci - Molinier 1884, Rossi 1891). Anche il Marquand (1922) che riporta per esteso il documento (già citato dal Milanesi ma senza un riferimento all'opera stessa e pubblicato nella parte essenziale dal Poggi nel 1904) suppone che Andrea abbia lasciato gran parte dell'esecuzione di quest'opera alla bottega. La lunetta è invece citata come opera di Andrea dal Supino (1934), dal Paatz (1943-52) e dal Rossi (1964). L'opera risente, nella sua compostezza solenne, del clima politico e religioso della Firenze al tempo di Savonarola.
In una postilla manoscritta di una copia del catalogo del 1891, esistente negli uffici dell'Opera, troviamo la seguente notizia: "Questo San Zanobi nel 1843 mancava della testa e fu recuperata dal Galgani, che il Sorbi antiquario l'aveva venduta all'arcidiacono Grazzini. Questi la rese al Beato e si contentò di averne una copia in legno di noce verniciata a similitudine". Nell'inventario del 1885 invece si dice che, mancante della testa e della mano esse furono rifatte prima dal Duprè e poi, per mancanza di adesione, dal modellatore delle ceramiche Ginori
Relazione iconografico religiosa
San Zanobi è stato vescovo di Firenze ed è il patrono principale dell'arcidiocesi fiorentina. Fu sepolto nella basilica di San Lorenzo, che da allora rivestì il ruolo di Cattedrale. Nel XI secolo i suoi resti vennero traslati (con vari dubbi di datazione dell'evento) in Santa Reparata, che assurse così al titolo di Cattedrale. Secondo una leggenda agiografica, durante il passaggio del corpo del santo, un albero in Piazza San Giovanni sarebbe miracolosamente rinverdito, un evento ancora segnalato dalla colonna di San Zanobi accanto al Battistero. Le reliquie sono custodite in Santa Maria del Fiore, in un'urna eseguita da Lorenzo Ghiberti. La commemorazione liturgica ricorre il 25 maggio. Oggi risulta essere patrono di Scandicci (Prov. di Firenze).