Descrizione
La lapide marmorea ha formato rettangolare e sviluppo orizzontale. Priva di cornici o decori, reca su due righi un'iscrizione in capitali. La consunzione del materiale lascia intendere che è rimasta esposta per un certo periodo in collocazione esterna.
Notizie storico critiche
La lapide è menzionata dal Follini (1790) che la ritiene marmo moderno; in effetti la lapide, benché datata 1396, è da ritenersi una riproduzione posteriore, probabilmente settecentesca a giudicare dal carattere dei numeri. Il primo catalogo del Museo (1891) riferisce che la lapide, come altre analoghe targhe funerarie, proveniva dalla gradinata del Duomo che fu rimossa in occasione dei lavori per nuova facciata, iniziata da Emilio De Fabris nel 1871. Tuttavia, trattandosi di copia settecentesca e in considerazione dei numerosi interventi avvenuti nei secoli nella zona antistante la cattedrale, la collocazione d'origine della lapide e relativa sepoltura non sembrano accertabili.
Relazione iconografico religiosa
Fu consuetudine diffusa, soprattutto in epoca medioevale, segnalare le sepolture terragne con una lapide che recava il nome del defunto, o meglio della famiglia che, come in questo caso, trovava sepoltura comune nella fossa.