Descrizione
La statua è in marmo bianco ed è oggi conservata nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. La Sibilla Eritrea è una figura femminile in piedi. La statua porta sulla testa una diadema. La veste copre la spalla sinistra e ricade lungo il corpo con morbide pieghe. Trattiene tra le mani un rotolo svolto, che reca, incisa a caratteri gotici, l’iscrizione: “in ultima aut etatem umili”. Originariamente la Sibilla Eritrea era la prima, da sinistra, del lato nord del campanile. Il ritmo fluido dei panneggi e la lavorazione della superficie denuncia un impianto ancora gotico.
Notizie storico critiche
La Sibilla Eritrea è una scultura di Nino Pisano proveniente dalle nicchie del terzo ordine del Campanile di Giotto, risalente ad un periodo compreso tra il 1337 e il 1341. La statua si trovava in origine sul lato ovest del Campanile di Giotto. Nel 1464 venne spostata, insieme alle altre di questo prospetto, sul lato nord per far posto alle statue di Donatello e Nanni di Bartolo. Non è possibile dare un’indicazione certa della data di rimozione della statua dal Campanile: fu smontata e ricoverata nel Museo del Bargello tra il 1942 e il 1949. La critica ha variamente attribuito quest’opera ad Andrea Pisano, a suoi collaboratori e a Nino Pisano. Inizialmente la Sibilla viene attribuita alla cerchia di collaboratori attorno ad Andrea Pisano. Nel 1947 il Valentiner attribuisce la statua ad Andrea Pisano, proponendone la sua esecuzione interno al 1343, prima della partenza dell’artista da Firenze. L’attribuzione della statua a Nino Pisano è stata formulata da Kreytenberg nel 1984.
Relazione iconografico religiosa
Non sono presenti particolari attributi iconografici, il soggetto viene identificato come la Sibilla Eritrea, per l'incisione presente sulla base: "Sibilla Erithea". Allude alle predizioni sulla Redenzione, scritte nell’Antico Testamento; inoltre i fiorentini del Medioevo, riferivano le profezie delle sibille sull’ascesa e la prosperità della città a Firenze anzichè a Roma