Descrizione
Il Profeta sorregge con la mano sinistra un rotolo svolto solo in parte e tiene la destra al petto come per fermare il manto, che scende sulla spalla sinistra. Il volto espressivo è incorniciato dalla lunga barba e dalla capigliatura ondulata, che si ispira alla statuaria antica. Il soggetto della statua non è stato chiaramente identificato per la mancanza di attributi iconografici, per cui è chiamato col nome convenzionale di Profeta. L’opera è fortemente ispirata alla statuaria classica, il maestro è, in quest’opera, più libero dalle convenzioni dell’espressione gotica. Nino Pisano non realizza una scultura a tutto tondo, come lo saranno le sculture successive di Donatello, in quanto essa nasce per essere posta in una nicchia e per essere vista dall’alto. La parte retrostante, infatti, non è scolpita, ma sono evidenti i segni degli strumenti usati per sbozzare il marmo.
Notizie storico critiche
Il Profeta è una scultura che molto si avvicina all’opera di Andrea Pisano, ma non ne raggiunge pienamente la qualità. Gert Kreytenberg attribuisce questa statua a Nino Pisano, perchè presenta affinità con le sue opere di Pisa, ed in particolar modo con le sculture del monumento sepolcrale realizzato per l’arcivescovo pisano Simone Saltarelli. Originariamente era collocata sul Campanile dove occupava la seconda nicchia da sinistra, del lato sud, quello verso via dei Calzaiuoli.
L’opera venne smontata dalla nicchia e trasportata al Museo del Bargello nel dicembre del 1940. Solo successivamente venne sostituita all'esterno da una copia. Dal momento del loro ricovero all’interno non sono stati effettuati interventi di restauro.
Relazione iconografico religiosa
Il Profeta non è stato chiaramente identificato per la mancanza di attributi iconografici, viene chiamato con il nome generico di Profeta.