Descrizione
Il rilievo di forma esagonale con cornice modanata raffigura l'allegoria della Medicina: la scena è ambientata all'interno di un ambulatorio, sulla destra è rappresentato il medico seduto su uno scanno affiancato da un assistente, il medico sta esaminando delle urine all'interno di un ampolla che solleva con la mano destra, nella mano sinistra tiene un guanto; sulla sinistra assistono alla scena tre donne rappresentate a figura intera con in mano dei contenitori di corda. In alto sono visibili scaffali con ampolle e vasi.
Notizie storico critiche
La formella con l'allegoria della medicina e tutta la decorazione plastica del Campanile in passato furono attribuiti erroneamente a Giotto che si occupò del progetto del Campanile, ma che si limitò alla sola ideazione della decorazione plastica poi realizzata da Andrea Pisano ed aiuti (Becherucci, 1965). Andrea Pisano iniziò a lavorare ai rilievi dopo aver già eseguito le porte bronzee del Battistero e diresse i lavori del Campanile fino agli anni Quaranta quando fu sostituito da Francesco Talenti. La realizzazione dei rilievi si dovrebbe suddividere in due fasi, una prima fase che si concluse nel 1343 e che interessò i rilievi della facciata ovest (i rilievi della Genesi e "Tubalcain"); la seconda fase dei lavori dovrebbe andare dal 1348 al 1350 quando Andrea Pisano realizzò gli esagoni che raffigurano la Venatio sino alle tre Arti, lasciando l'esecuzione dei rilievi dell'ordine superiore ad aiuti. Successivamente vennero realizzate le losanghe con i Sacramenti dallo scultore Alberto Arnoldi e nel 1431 vennero commissionati cinque rilievi esagonali a Luca della Robbia.
Dal 1964 al 1970 le formelle del Campanile furono sostituite con calchi in marmo artificiale (cemento bianco e polvere di marmo), uno speciale materiale plastico di fabbricazione tedesca che ne garantiva una riproduzione fedele, tutte le formelle originali furono trasferite al Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore.
Relazione iconografico religiosa
Le formelle del lato sud del Campanile tra le quali c'è la formella che raffigura la Medicina mostrano i lavori dell'uomo frutto dell'umana genialità che permettono agli uomini di imparare a curarsi, nutrirsi, coprirsi ect. Nella formella con la Medicina la figura del medico ed il suo gesto vengono messi in risalto dall'imponenza della figura dell'uomo rispetto agli altri personaggi, inoltre come sottolinea Paolucci, in questa raffigurazione viene sottolineata la figura del "medico diagnosta" cioè un medico che pensa alla cura del paziente basandosi sull'analisi obiettiva dei dati reali, quest'atteggiamento fu frutto di una rivoluzione culturale rispetto al passato quando la medicina era vista come una magia (Paolucci, 1993).
Tale formella fa parte dell'ampia decorazione scultorea del Campanile di Giotto basata su un programma iconografico che fu ispirato secondo lo Schlosser dall'Etymologiae di Isidoro di Siviglia, Li livres du tresor di Brunetto Latini e lo Speculum di Vincenzo Beauvais; gli esagoni illustrano le attività umane divise dall a Scolastica in Artes Mechanicae, Artes Liberales e Arti della Virtus, nell'ordine superiore sono raffigurate le arti del Trivio e del Quadrivio tramite le quali l'uomo è nuovamente degno della redenzione alla quale poi alludono le statue superiori con i Re, Profeti, Sibille e Patriarchi (cfr. Schlosser, 1896). Secondo Timothy Verdon l'ispiratore del ciclo fu uno scrittore fiorentino Fra Remigio de' Girolami, domenicano di Santa Maria Novella, che la tradizione ritiene maestro di Dante e che fu allievo di Tommaso d'Aquino; il testo utile per capire il programma iconografico della decorazione scultorea del Campanile è il suo Contra falsos ecclesie professor dove Fra Remigio esprime la teoria che la Chiesa Cattolica "conosce" tutte le discipline del sapere umano e ne mette in risalto la loro funzione rivelatrice della perfezione di Cristo (Verdon, 1994). La decorazione scultorea del Campanile risponde ad un programma iconografico legato ai programmi iconografici con cui erano state progettate le opere degli altri monumenti della Piazza del Duomo: i mosaici del Battistero conclusi nel XIII secolo che esprimevano una prima catechesi che mirava ad introdurre il fedele a tutta la lunga storia della salvezza; seguito dal programma iconografico pensato per la facciata del Duomo che parlava della vita di Maria mediatrice della Redenzione. Il programma iconografico del campanile è il più difficile da comprendere, i primi rilievi rappresentano l'operosità di Dio che crea Adamo ed Eva e poi l'opera degli uomini che lavorano la terra, seguiti dalle formelle che raccontano le attività umane partendo dai primi lavori primordiali, secondo la Genesi, raffigurando i loro biblici fondatori: Jabal, Jubal, Tubalcain fino a Noè. A queste formelle seguono le losanghe con i pianeti, perchè secondo la mentalità medievale i lavori dell'uomo subiscono l'influsso delgi astri e dei pianeti ed infine seguono le immagini delle Virtù che insegnano all'uomo a trasformare la realtà. Sul lato nord del Campanile si trovano le losanghe con la raffigurazione dei Sacramenti che rappresentano il culmine della visione "cattolica" in cui viene offerta "la totalità delle conoscenze", nella fede che il principio di ogni verità e di ogni forma di esistenza è Dio stesso come ricorda Fra Remigio (Verdon, 1994).